*pesare le uova col guscio, e pesare successivamente farina, zucchero e burro, ognuno di questi ingredienti dovrà avere lo stesso peso della farina.
Procedimento:
Grattugiare la buccia degli agrumi. Spremere l’arancia e il limone e raccoglierne il succo in una ciotola. Aprire la bacca di vaniglia, grattarne bene la polpa e i semi e mettere il tutto in infusione nel succo. Lavorare i tuorli con lo zucchero fino a quando non saranno diventati bianchi e spumosi. Aggiungere il burro fuso freddo, il sale, la scorza grattugiata di limone e arancia, il succo filtrato. Setacciare insieme la farina e il lievito e aggiungere a cucchiaiate continuando a mescolare. In ultimo aggiungere con delicatezza gli albumi montati a neve. Sistemare il composto in stampo per torte (diametro 24 cm) o per plum cake e cuocere a 160°C per circa 45 minuti (5 minuti a riposo nel forno spento). Fare raffreddare bene il dolce, spolverizzare con zucchero a velo e servire, decorando la superficie con fiori o bucce di agrumi.
Se volete dare al vostro dolce un profumo un po’ più arabo, mescolate alla farina 2 bacche di cardamomo pestate e ½ cucchiaino di cannella.
Dunque lei è Laura meglio conosciuta come Una Mamma e 7 Laghi, 5 splendidi figli, ammiratela nella foto del profilo del suo blog e poi ditemi se non pare una Madonna col Bambino!
L’altro giorno pubblica questa torta al super caffè sulla Cucina Italiana, la noto subito, mi fa già gola solo leggendo la sua ricetta, il giorno dopo trovo un’oretta e replico… e nel frattempo mi chiedo dove trovi lei il tempo, perchè, non solo ha 5 splendidi bambini, ma cucina, fa interviste a personaggi come Giorilli, scrive di cucina e letteratura, lavora in una radio, Laura ma come faiii??
Insomma, è o non è una super Mamma, e super doveva essere anche la sua torta, e infatti…
… infatti la cucina è stata invasa per un giorno intero dal suo splendido profumo, un intenso profumo di caffè e di cioccolata, e quando l’addenti, al primo morso, sogni già la seconda fetta.
Be’, poi credo che la foto parli da sola, non ho fatto a tempo a pubblicarla che la mia casella di posta è stata invasa di richieste… quando pubblichi la ricetta di quella meraviglia lì??
Eccola, vi scrivo la ricetta così come l’ha scritta lei, è anche troppo simpatica!!
IL SUPER PLUMACAKE AL CAFFE’ DI MAMA’ LUCCHETTI
E’ vero che chi ha una prole numerosa la prende con più filosofia – me ne sono accorta in corso d’opera di essere più rilassata adesso di quando ero mamma di due o di uno solo – ma è innegabile anche che, se non si hanno particolari aiuti in casa, i minuti per se stesse diventano davvero contati.
E’ da tre settimane che, non appena tento di scrivere due righe, qualcuno si mette a piangere, e mi ritrovo a dover fare tutt’altro: così desisto dall’impresa di aggiornare il blog. Mi spiace così tanto, ma non ho alternative.
Stasera forse ce la faccio a scrivervi almeno una ricetta. Avrei da raccontarvi tutta Pasqua, poi c’è stato il compleanno di Enrico con la torta decorata, e ancora quello del papino – ma rimando ancora.
Copio-incollo invece la torta di caffè-super che ho preparato ieri sera da uno spunto che mi ha dato Carmen con il suo plum cake striato al caffè. Sono due dolci completamente diversi ma è il modo di concentrare il gusto del caffè che mi ha colpito e l’ho voluto riproporre nella mia torta.
TORTA AL SUPERCAFFE’
200 g zucchero, 3 uova medie, 150 g farina 00 e 100 fecola, 10 g di lievito (non un grammo di pù né uno in meno), una caffettiera di caffé per due, 100 g di burro, 40 g di olio di mais, caffé solubile a piacere (io ne ho usati 4 cucchiaini colmi).
Sbattete i tuorli con lo zucchero e un goccio di caffé, poi sempre montando unite il burro fuso raffreddato. Incorporate setacciati la farina, la fecola e il lievito e piano piano mescolate con il caffé ormai freddo nel quale avrete sciolto, quando era caldo, il caffé solubile: lo specifico perché capita che usando il caffé solubile di alcune marche non si sciolga quasi mai per intero e allora non è proprio simpatico l’effetto.
Sempre nello stesso bicchiere nel quale immagino avrete versato il caffé avrete pesato l’olio (per non usare due bicchieri: odio sprecare energie, ho già troppo disordine in casa, e poi faccio già troppa fatica a far entrare la roba in lavastoviglie ).
Alla fine unite delicatamente gli albumi montati a neve ferma e versate nella tortiera da 24 cm. Ora, non per fare quella che salta su con la piena, ma sapevate vero che esiste in commercio una tortiera da 24 per il gas, sulla falsariga della ciambella della nonna o pseudo-Petronilla che dir si voglia (occhio che qui è questione di marchio: sul mio blog mi hanno scritto i proprietari della vera Petronilla chiedendomi giustamente di cambiare nome alla tortiera di cui parlo sempre. Mi pare giusto). La vogliooooo!
La cottura dura 45 minuti a 170 °C. Viene una simpatica cupola.
NOTE MIE:
Io ho usato, invece uno stampo da plumcake da 30 cm. il risultato è altrettanto fenomenale!
Ho cotto in forno a 200°/210° per i primi 20/25 fino a che si è alzato ben bene e ha fatto lo spacco, dopodichè ho abbassato a 180° e ho proseguito la cottura.
Ho spolverato, poi, di zucchero a velo e decorato con una salsa al caffè e cioccolato fondente ottenuta facendo bollire poca acqua, circa 3 o 4 cucchiai, 1 cucchiaino di burro, 2 quadrotti di cioccolato fondente e 1 cucchiaino colmo di caffè solubile.
Non è delizioso, così tutto maculato di salsa caffè e cioccolato??
La zia Gabriella è in realtà mia cognata, ma se Nonna Ines è la nostra nonna, lei è la zia di tutti noi in famiglia! A volte brontolona, altre rompe un po’, ma con un cuore grande e generoso…
L’altra sera mi chiama e mi fa Paola, vuoi venire a cena da me? Però non ho nulla, ti faccio un uovo al tegamino!
Be’, ma dovete sapere che lei è una gran cuoca, di quelle che, dolci a parte, dategli da fare qualunque cosa e le riuscirà divinamente, pure un ovo fritto! Di quelle che non usano bilance, non scrivono, non segnano, insomma, tutto l’opposto di me !!
Ok, un ovetto al tegamino? Ci sto, tra poco arrivo… tanto lei pure un uovo al tegamino le riesce speciale!
E infatti così la trovo, uova ruspanti pronte, fuochi accesi, tartufo per l’ovetto fritto, il tutto preparato in una tavola apparecchiata con semplicità ma con grande cura, così come è lei.
E da una parte, in un angolino vedo una torta, bella, gialla e dall’aspetto delicato…
Gabrie’, ma chi l’ha fatta quella torta lì??
Io!
Teeee???
No, perchè come dicevo lei i dolci non li fa mai, non le piace dice…
E come l’hai fatta? La guardo e aggiungo… hai montato prima burro e zucchero, vero?
Sì, come hai fatto a capirlo?? ehehehe, si vede!
Insomma, dammi ‘sta ricetta, va’, le dico dopo averla assaggiata un pezzettino… delicata, soffice, si scioglie in bocca… e buona, buona, sa di casa
La ricetta? boh, ho fatto a occhio!
Oddio, no! … a occhio come?
Ho preso 3 uova grossissime di galline ruspanti, me le ha regalate un’amica… vedi com’è bella gialla?
Vedo, vedo…
E poi?
Sì, come dicevi ho montato burro e zucchero con le fruste elettriche, il burro non l’ho pesato ma era poco meno di 1/2 panetto…
Ok, memorizzo, 100 gr circa.
E lo zucchero?
Lo zucchero ‘na manciata!
Come ‘na manciata, Gabrie’…
sisi na manciata!
vabbè…
e poi?
Poi ho aggiunto i tuorli…
Uno ad uno?
Sì, e poi latte, farina…
Quanto latte, e quanta farina?
Il latte un bicchiere normale… la farina boh, a occhio!
Aiutooooo!!
Ok, com’era l’impasto finale, prima degli albumi, perchè questi li hai aggiunti alla fine montati, vero?
Sì, era morbido, ma se lo lascavi cadere dal cucchiaio non colava, cadeva a pezzi.
Perfetto, ho capito!
Ah, e il lievito una bustina alla fine, e una grattatina di limone!
Ah, senti, e come l’hai cotta?
In forno…
Ma va’? A quanti gradi?
Ah, boh e che ne so, m’ero pure scordata di accenderlo, l’ho messa in forno quasi freddo, insomma appena acceso…
Ecco, ecco perchè non ha cupolette ed è bella liscia sopra, pari pari come piace a me! Lo dice sempre GràGrà, glielo aveva insegnato la sua zietta che queste torte vanno infornati a forno appena acceso!
Mi gusto la cena, uovo al tegamino con grattatina di tartufo finale, ‘na goduria! Finiamo con questa torta buona e torno a casa pensando la devo rifare, pesando tutto ovviamente.
E’ tornato tutto, tranne lo zucchero, ‘na manciata è solo 30 gr nelle mie mani, io ne ho messo 100 gr alla fine! O forse, ci ho pensato dopo, la manciata era a piene mani, tutt’e due 😉
Che delicatezza di sapori, profumata, soffice e buona, si scioglie in bocca…
LA TORTA BUONA DELLA ZIA GABRIELLA
Ingredienti:
100 gr di burro
100 gr di zucchero
1 pizzico di sale
3 uova ruspanti, o altrimenti belle grosse, grosse (marjlet dice meglio medie, 65 gr l’una)
160 ml di latte fresco
250 gr di farina 00
1 bustina di lievito
1 grattatina di buccia di limone
Procedimento:
Setacciare bene la farina col lievito e il pizzico di sale. Montare bene con le fruste il burro predentemente lasciato a temperatura ambiente una mezz’oretta prima, con lo zucchero e la buccia di limone fino a farli diventare soffici e spumosi.
Aggiungere i tuorli uno alla volta, mettere il secondo quando il precedente sarà già amalgamato.
Continuare con la farina alternando al latte fino alla fine degli ingredienti.
Aggiungere in ultimo, molto delicatamente, gli albumi montati a neve fermissima. Nel frattempo accendere il forno impostando la temperatura a 170°.
Imburrare e infarinare uno stampo da 22/24 cm. e infornare quando la temperatura avrà raggiunto circa 50°/60°.
Cuocere per circa 45 minuti, ma fare la solita prova stecchino.
Cara Paoletta stamattina ho preparato questa torta per i miei bambini l’hanno letteralmente divorata: è buonissima! Ho letto un po’ i commenti e essendo questa una torta appartenente alla famiglia delle paste margherita forse ho capito dove sta il problema riscontrato da alcune in merito alla sofficita’.
1. Spesso capita se si aggiungono troppi liquidi e grassi che il tempo richiesto in forno sia maggiore rispetto ad un classico pds, e il colore della superficie spesso puo’ trarre in inganno: meglio prolungare piu’ la cottura con una fessura aperta come dici tu che tirare tutto fuori prima… si rischia un crollo e un impasto interbnamente un po’ troppo compatto.
2. Secondo me latte e uova vanno messe a temperatura ambiente, mettendole fredde l’impasto soffre. Ho pesato le mie uova: erano circa 65 gr. l’uno, quindi diciamo che ho usato uova medie!
3. Altra cosa fondamentale sono gli albumi incorporati all’impasto: bisogna stare attenti a non smontarli per non far perdere al dolce sofficita’!