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La “sbrisoletta”

Marzo 12, 2010 by Paola Sersante 50 commenti
Lo dico spesso, amo le ricette che al di là della pure e semplice descrizione raccontano una storia, una qualunque storia… come quelle di Leo Codacci, come scrivevo le racconta Laurel Evans, o come le sue ricette che non hanno bisogno di raccontare nulla.
Ma anche come le spiega Paul Bocuse, nessuna storia, ma spiegazioni perfette e i “perchè” di ogni passo.
Libri, blog, diari che siano, dietro ogni ricetta si cela una storia, un racconto, un’esperienza, una tradizione che si scelga di raccontarla o no.
 
La "sbrisoletta"
 
A me piace “raccontare” oggi invece vi risparmio 😉 e lascio che sia lei a farlo, come ho scelto nello spazio dedicato alle Ricette dei Lettori!
 
Di questa torta di mele – ma è riduttivo chiamarla così – posso solo dire che è particolarissima. Subito infatti mi aveva colpito la presenza del semolino (sì, proprio quello per gli gnocchi) nell’impasto, e devo dire che è grazie a questo se questa pasta frolla acquista leggerezza, briosità, e croccantezza, una “sbrisoletta“, appunto o Torta della Rosa come invece ama chiamarla lei.
Ecco come me l’ha inviata:
 
“Ciao Paola,

 

Sono Lucia ed ogni tanto lascio qualche commento sul tuo bellissimo blog.

 

Recentemente hai pubblicato una ricetta di torta di mele, invitandoci ad inviarti la nostra versione, ed eccomi qua, con la ricetta della torta di mele di famiglia, la ricetta che se vuoi puoi inserire ne “Le ricette dei Lettori“.

 

L’ho trovata sul ricettario di mia nonna Rosa e con questa torta ho “vinto” il concorso indetto da Famiglia Cristiana nel 2006, per la sezione Dolci.

 

Loro l’hanno chiamata LA SBRISOLETTA, ma per me è la torta della Rosa.

 

Prepararla rilassa veramente tanto, ovviamente per chi ama avere le *mani in pasta*.
 
 
LA SBRISOLETTA, o Torta della Rosa

 

 

 

Ingredienti:

 

PER LA PASTA : 200 gr. di farina, 200 gr. di semolino, 200 gr. di zucchero, 200 gr. di burro, 1 pizzico di sale, 1 bustina di lievito in polvere.

 

PER IL RIPIENO: mele renette o Golden (circa 800 gr), 1 cucchiaio di uvetta sultanina, 1 cucchiaio di rum, 1 cucchiaio di pinoli, cannella, buccia di limone grattuggiata.

 

PER LA FINITURA: 1 tuorlo d’uovo ed un bicchiere di latte.

 

 
Procedimento:
Setacciare la farina con il lievito, unirvi il semolino, lo zucchero, il sale ed il burro a pezzetti; lavorare gli ingredienti con la punta delle dita, sfregandoli un poco fra le mani per amalgamarli senza impastare. Si dovrà ottenre un composto granuloso (tante piccolissime palline, più sono piccole migliore è il risultato).

 

Preparare il ripieno con le mele grattuggiare grosse, l’uvetta rinvenuta nel rum (e scolata), i pinoli, la buccia grattugiata del limone, la cannella.

 

A questo punto prendere uno stampo (possibilmente a cerniera rivestendone il fondo con carta forno), imburrare ed infarinare il tutto e versarci poco più di metà dell’impasto di palline, creando un anello intorno per il bordo. Distribuirvi sopra (al centro) il composto di mele e coprire il tutto con il restante impasto. Pareggiare e versarvi sopra il tuorlo sbattuto con il latte.

 

A 180° per 45 minuti.

 

 

Io ho provato anche le varianti con fichi-mele, cioccolato-pere, pesche bianche-cioccolato-noci, nocciole-cioccolato-mele etc… basta che non si utilizzi frutta troppo umida (ad esempio pesche sciroppate). La classica però è con le sole mele.

 

 

Mi farà sicuramente piacere “leggerla” tra le tue splendide creazioni… in ogni caso provala perchè è bellissima da fare e buonissima da gustare.

 

Buone “MANI IN PASTA” e buon tutto!”

 

Lucia Garrone, Pray

 

 
La "sbrisoletta"
 
Grazie Lucia, è una torta splendida e la consiglio vivamente a tutti !
 
Note mie: Per evitare che con le mani si scaldasse l’impasto, e per ottenete più briciole, visto che viene meglio, ho rovesciato l’impasto sulla spianatoia e l’ho lavorato con la spatola di acciaio. Il risultato è stato ottimo e veloce.
 
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ancora una Torta di Mele?!?

Gennaio 6, 2010 by Paola Sersante 43 commenti
Essì, quella di mele è una torta inflazionatissima, ma ditemi, c’è un dolce più coccoloso della torta di mele??
 
ancora una torta di mele??
 
Non a caso ce ne sono a decine, ma che dico?? centinaia di ricette di torte di mele! quella della nonna, della mamma, della vicina di casa, più o meno simili, ma ognuna ha qualcosa che la rende diversa dall’altra, e comunque è una di quelle torte di famiglia (ognuno ha le sue, sue non sua, notate il plurale), che fa esclamare “quella di casa mia, è la più buona di tutte!” …lo avete mai detto?? 😉
 
E poi, parliamoci chiaro, c’è modo migliore di utilizzare le mele?? Non so voi, ma a casa mia per esempio quando le compro, iniziano a stazionare dalla fruttiera al frigo, poi le tiro fuori a tavola… a fine pranzo, te la sbuccio una mela?? no, non mi va! :((
Invece, basta fare – una qualsiasi, eh?? – torta di mele, che improvvisamente, un frutto, quasi insulso come la mela assume tutto un altro aspetto.
E la mela nella torta diventa dolce, umida e morbida al tempo stesso, e si sposa benissimo con le mandorle, o con l’uvetta e i pinoli, come questa di Paolo Petroni, per esempio.
La ricetta è nata da una richiesta di Maria Grazia, o caris su gennarino, cercava una torta di mele non affondate, come questa, e sono venute fuori alcune ricette, e a me ha colpito questa del Petroni, forse per la lavorazione burro e zucchero iniziale che non avevo mai provato nella torta di mele, o forse per l’uvetta, che tanto mi piace, o per i pinoli. Con queste aggiunte non ne avevo mai provate, fatto sta che come Elena l’ha postata, poco dopo l’avevo già in forno :-))
 
Ho apportato alcune modifiche alla ricetta, e, secondo me qualche altra piccola modifica potrebbe esser fatta, perchè ad esempio le mele, con la quantità di latte che ho messo, – 1/2 bicchiere diceva la ricetta, ma quant’è?? – dicevo le mele sono leggermente affondate, e non dovevano affondare!
Per cui o si diminuisce il latte o si aumenta la farina, o, ancora, si diminuisce ulteriormente il lievito? Questo era inizialmente una bustina, io ne ho messo la metà, penso se ne potrebbe mettere 1/4.
 
Poi ho diminuito lo zucchero, 300 gr erano veramente eccessivi… insomma ve la trascrivo come l’ho fatta io, datemi pure i vostri consigli perchè le mele rimangano belle in superficie a fare il loro bel disegno… anche se, il sapore, non ne ha minimamente risentito 😉
 
E qual è la vostra torta di mele coccolosa??
 
 
TORTA DI MELE – liberamente tratta e interpretata da “Il libro della vera cucina fiorentina” di Paolo Petroni
 

 

-3 o 4 grosse mele Golden
-Farina Bianca 00 : gr. 125
-Zucchero : gr.200
-Pinoli : gr.50
-Uvetta sultanina: gr.50
-Burro: gr.100
-Uova: 3
-Latte: 100 gr (meglio forse 75 gr)
-Scorza di 1 limone grattata, più il succo di 1 spicchio
-1/2 di lievito (se ne può usare 1/4 di bustina, pari ad 1 cucchiaino)
–1 Sale: 1 pizzico
-Estratto di vaniglia: 1 cucchiaino
 
Sbucciate le mele, tagliatele in 4 spicchi, eliminate il torsolo e affettatele finemente, magari usando l’apposito attrezzo affettaverdure, poi mettetele in acqua con uno spicchio di limone spremuto per non farle annerite.
Nel frattempo, in una grossa ciotola montate con le fruste elettriche ad alta velocità, il burro (precedentemente tirato fuori dal frigo e ammorbidito) con lo zucchero, la vaniglia, la scorza di limone e il sale, fino a farli diventare spumosi.
Quindi aggiungete le uova una alla volta, continuando a montare con le fruste elettriche a velocità alta. Non aggiungete il secondo uovo se il primo non è stato ben assorbito e montato rendendo l’impasto spumoso.
Poi, abbassando la velocità al minimo, alternate il latte e la farina col lievito setacciati.
Amalgamate bene tutti gli ingredienti e poi unite i pinoli, l’uvetta precedentemente ammollata in acqua tiepida, poca, e rhum ed asciugata.
Imburrate ed infarinate una tortiera di 26 cm. di diametro e versateci dentro l’impasto; a questo punto cospargete la superficie con le fettine di mela ben asciugate, spolverate con un po’ di zucchero, aggiungete qualche fiocchetto di burro e mettete in forno caldo (200°) per circa 45 minuti.
 
note: anzi, sconclusioni!… per farla breve è stata promossa a pieni voti, tanto che mio marito, di poche, pochissime parole, ha detto… ecco, queste so’ le torte che mi piacciono! (ah, ok, uno fatica con lievitati e simili, e qui si preferisce ‘na cosa di 20’, evabbè, li regalo ai vicini :(( )
insomma, sarà una delle torte di mele di casa, e andrà ad aggiungersi a queste qui 😉
 
EDIT del 7 gennaio: provata da Carla V. su FB, con 1 cucchiaino di lievito, 75 gr di latte, le mele sono rimaste in superficie e belle caramellate.
 

 

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La torta di pane al cioccolato fondente

Ottobre 30, 2009 by Paola Sersante 45 commenti
Voglia di dolce, voglia di coccole? Allora it’s ok! Morbida, umida all’interno, aromatica e cioccolatosa, l’avevo vista appena qualche giorno fa da lei, e no, stavolta non ho fatto come al solito che appunto e me ne dimentico… questa vista e presa!
Torta di pane e cioccolato

© All rights reserved. Don’t use this image without my permission.

 

E pensare che sono anni che leggo di torte di pane in giro, chè forse da noi si fanno anche, ma di sicuro non si usano molto, e comunque fatto sta che, leggendo gli ingredienti, non mi hanno mai ispirato, e sbagliavo!

Qui sarà stato il cioccolato, o gli amaretti, non saprei, ma è buona, così buona e profumata che, finita di fare la foto sopra, ne ho addentata un morso… poi era così carina così che non ho resistito 😉

 

Torta di pane e cioccolato
© All rights reserved. Don’t use this image without my permission.

 

Dunque la ricetta è perfetta così come l’ha pubblicata Arietta, e giuro che stavolta non avrei voluto cambiare nulla, ma in corso d’opera mi sono accorta che, due punti accapo

 

  1. Il mio cartone di panna non era da 250 ml ma da 200 ml! ok niente paura, aggiungo 40 ml di latte e 10 ml. d olio di semi.
  2. Non ho il sassolino… pace, uso la Strega!
  3. Gli amaretti al cioccolato che erano, e dico erano una confezione esatta da 200 gr. (tanti ne richiedeva la ricetta) erano stati smangiucchiati, uhmmm vabbè, ne mancavano 15 gr. e la torta è venuta fantastoca lo stesso!
Che vi dico ancora, provatela perchè è veloce e profumatissima?? o perchè fate fuori 200 gr di pane secco?? Scegliete voi, trovate una scusa qualsiasi con voi stessi, ma fatela 😉
Grazie Arietta, e grazie a Sabrina che t’ha dato la sua ricetta di famiglia! … grandi e generosi questi nostri lettori, smack!
 
La scrivo direttamente con le mie modifiche (non volute, ma forzate dagli eventi… )
 
 

 

TORTA DI PANE, AMARETTI E CIOCCOLATO di Sabrina

 

Ingredienti:
200 gr pane finemente grattugiato
200 gr di amaretti finemente sbriciolati
200 gr di cioccolato fondente grattugiato
180 gr di zucchero
2 uova
3/4 bustina di lievito per dolci
200 ml di panna fresca
40 ml di latte (4 cucchiai)

10 ml di olio di semi (1 cucchiaio)
1 bicchierino di Strega
zucchero a velo q.b.

 

Procedimento:
Sbriciolare molto finemente il pane secco nel mixer con le lame, fare lo stesso con gli amaretti e setacciare questi due ingredienti con il lievito.
Utilizzando le fruste elettriche montare molto bene le uova con lo zucchero, quindi, rimestando con un cucchiaio di legno, aggiungere alternativamente la panna, il pane insieme agli amaretti e il lievito, la Strega, l’olio, il latte e il cioccolato fondente passato anche questo nel mixer con le lame.
Versare il composto in una tortiera a cerchio apribile di 24 cm. di diametro imburrata e cosparsa di pangrattato e cuocere in forno caldo a 170° per circa 45 minuti, verificando la cottura con uno stecchino. Far raffreddare la torta, sformarla e cospargerla di zucchero a velo.

 

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E anche alcuni messaggi belli, che mi riscaldano il cuore e mi ripagano dell'impegno. 
E che mostrano anche come il gruppo sia di condivisione, dove ognuno aiuta l'altro nel percorso e nella crescita.
Il gruppo è stato creato un mese prima per poter seguire e dare supporto attivamente a tutti i partecipanti. 
Questo perché ho scelto di procedere durante il corso con una gestione completamente in naturale.
E' stata una scelta rischiosa, impopolare e azzardata la mia, che comporta anche eventuali piccoli insuccessi. 
Di solito in un corso, per essere tutti sincronizzati, si lavora con una piccola percentuale di lievito di birra sia in presenza e on-line. E questo mette al riparo da eventuali problematiche dovute al lievito madre.
In presenza spesso si lavora con un lievito madre sicuro che è quello di chi tiene il corso, e questo è sicuramente meno rischioso.
Questo non vorrà dire risultato certo, ma pazienza! Perché per arrivare al successo si passa attraverso tante piccole problematiche, delusioni, e anche risultati. Ma un panettone questo è, e non solo per gli amatoriali, anche per i professionisti che spesso si trovano ad affrontare problematiche gravi di gestione.
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