Di solito si inizia dal principio, io invece inizio dalla fine… o meglio, inizio scrivendo “come mi porta il cuore” a sentimento, sì, sono una persona dai pensieri disordinati, stanno lì in tanti cassetti sparsi, ma hanno un nome e non li perdo mai di vista, insieme al loro valore. Vi ho raccontato che, insieme ad amici, ho passato il we dallo zio Piero? Ma chi è ‘sto Piero si chiederanno alcuni…
Piero è un amico, un vero amico, perchè la rete, come spesso ho detto, ti fa anche di questi bei regali, e rubando le parole ad Anita, gli voglio dire anche “Pieruccio tu per me sei un premio del destino, mica la fortunata vincita di un concorso” … ecco, questo è Piero.
Una persona dalla disponibilità e generosità unica, che questo we ha ospitato me e altre amiche a casa sua per cucinare tutti insieme, una specie di cooking session!
Tra le altre cose abbiamo imparato (almeno spero, ce devo ancora provà 😉 ) il temperaggio del cioccolato. Mariella Ciurleo ce lo ha mostrato e descritto magnificamente, con quella sua semplicità e competenza che la rende unica, lei fa sembrare tutto facile… ma di questo parlerò un’altra volta.
Intanto, l’ho detto, inizio dalla fine, cioè dal giorno della partenza, quando un profumo al mattino mi ha svegliato, era un dolce profumo di colazione… erano già tutti in cucina, e Piero aveva appena sfornato per noi i suoi famosi scones o skunzi come li chiama lui! e preparato il caffè :))
… e che c’entra tutta ‘sta premessa con la ricetta?? c’entra, c’entra! Perché la cucina è gioia, allegria, convivialità e non solo durante il pasto, ma anche, e soprattutto, durante la preparazione, quando insieme si studia una ricetta, o quando qualcuno prepara qualcosa per te.
Be’ penso veramente che la cucina riesca ad unire le persone, grazie al suo forte potere aggregante e alla grande passione che accomuna tutti noi.
E, tornata a casa, c’era la voglia di ripetere un gesto, che andasse al di là di una semplice ricetta, ma che invece fosse un bel gesto, una colazione pronta che ti aspettava su un tavolo… eh sì, perché detto tra noi, la ricetta degli scones la trovi ovunque ma non trovi ovunque chi li prepara per te… grazie Piero, della persona bella che sei!
… e comunque la ricetta di Piero è la mejo in circolazione 😉
Io li ho preparati stamani, alla sua ricetta aggiunto le uvette, e li ho serviti con la panna, Piero invece ce li ha preparati semplici con le sue marmellate.
Voi preparateli come decidete al momento, chè ci vuole 10 minuti a prepararli e altrettanti per la cottura.
Non li vedo niente male col tè, e adoro la capacità degli Inglesi di creare ricette ottime, fattibili al mattino appena svegli, appena mezz’ora prima di recarsi al lavoro.
SCONES dello zio Piero
(per 8-10 scones)
ingredienti:
300 gr. di farina 00
50 gr. di zucchero
1 bustina di lievito (meglio 3/4)
1/8 cucchiaino di sale
75 gr. di burro
1 uovo piccolo
100 ml di latte
1 manciata di uvette ammollate e strizzate
Preparazione:
Mescolare farina e burro come per una frolla, sabbiando il burro freddo a piccoli pezzetti e la farina con le dita, fino a formare delle bricioline. Aggiungere il sale, lo zucchero e il lievito. Poi l’uovo e quando è incorporato il latte, versandolo fino a quando l’impasto non diventa della stessa consistenza di una frolla, o poco più morbido. (potrebbe volerci meno latte).
Stendere a 3/4 cm di altezza e tagliare (8 dischi o, meglio, rettangoli).
Sistemarli sulla carta da forno e cuocere a 190°/200° per 15/20 minuti (regolarsi, appena si bruniscono già son boni).
Daniela Windsor dice:
… prima d’infornarli bisognerebbe spenellarli con del latte e fare attenzione che il latte non coli giu’ perche’ altrimenti la lievitazione sballa, cioe’ non si alzano uniformemente. Oramai li faccio da una vita ed escono sempre perfetti. Poi, dopo anni ed anni che li facevo, la suocera mi ha, a sua insaputa, (non ama condividere ricette o segreti!) detto che una volta usciti dal forno bisogna avvolgerli in uno strofinaccio/canovaccio cosi ritengono il vapore e rimangono morbidi dentro.
Poi, mi fermo a questa perché ne ho altre!, ahi, ahi, che peccato mortale (mea culpa lo faccio sempre anch’io ad orrore del marito e suocera) gli scones vanno serviti per l’afternoon tea, cioe’ alle 4 pm e non a colazione!
Poi tagliati a meta’ con la clotted cream e marmellata di lamponi.
Ma che ci posso fare, io li adoro a colazione e oramai anche i figli se li pappano a colazione col marito scan-da-liz-zato. Tipico inglese!!
Gli inglesi ci tengono alle tradizioni e non accettano che si sgarri. Io qua vengo rimproverata. Visto che voi siete in Italia fateli pure per la colazione che sono buoni! … ci sarebbe da scrivere un libro in merito!