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ricette dellartusi
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La torta alle noci di nonna Anna

Novembre 22, 2010 by Paola Sersante 62 commenti

Una torta semplice, di noci, di cioccolato, qualche candito… un’armonia di sapori e consistenze perfettamente equilibrati.

 
foto
 
Sarà che è una ricetta dell’Artusi, che nella sua semplicità non sbaglia un colpo, sarà che adoro le noci, sarà che c’è il tocco di nonna Anna, la nonna di Valentina.
Sarà che quando un dolce te lo donano col cuore, questo ha un sapore diverso. Sarà per tutto questo che mi è piaciuto così tanto che, non solo la mattina dopo il corso di Roma l’ho subito fotografato, ma non appena sono tornata a casa dal lungo giro dei corsi, ho telefonato a Valentina, e le ho detto… ti prego, raccontami tutto quel che c’è da raccontare di questo dolce.
Che è la sua ricetta di famiglia me lo aveva già detto al corso, quando tra una preparazione a l’altra, ne ho assaggiato un pezzetto.
Mi ha detto che lo preparano a Natale. Valentina è di Terni e in umbria in effetti si usano noci e cioccolato durante le feste natalizie.
E’ il dolce della sua nonna Anna e mi ha detto, poi, che solo dopo anni ha scoperto che era la ricetta dell’Artusi, quindi non ho chiesto altro.
Ma una volta a casa ne ho voluto sapere di più, quindi l’ho chiamata e le ho detto… dimmi tutto quello che faceva la tua nonna, i suoi trucchi, i suoi segreti.
 
Essì perchè non basta una ricetta scritta a fare di una ricetta LA ricetta, ma è importante la mano, sono importanti il racconto e i suoi piccoli segreti.
E anna pazientemente mi ha raccontato. Grazie Anna 🙂
 
La nonna Anna dice che…
– è molto meglio usare il fondente grattato invece che il cacao, un po’ noioso grattarlo nella grattugia, ma il risultato è notevole. (mi viene in mente che forse sarebbe utile metterlo un po’ in frigo prima? così da evitare che si sciolga in mano, che dici Valentina?)
 

 

– è fondamentale pestare le noci grossolanamente nel mortaio insieme allo zucchero invece che tritarle.
Anna racconta che la nonna non aveva il mortaio, quindi le pestava col mattarello sulla spianatoia, l’importante è che vengano schiacciate non tritate.
 
– è meglio raddoppiare la dose per uno stampo da 36 cm. rotondo.
 
– sono da usare i canditi di cedro interi e tagliati finemente usando poca farina per evitare che si appiccichino tra di loro.
E Valentina aggiunge che nonna Anna era ‘fissata’ 😉
 
Può darsi, ma le piccole fissazioni fanno la differenza, e questa è una delle torte da credenza più buone che io abbia mai mangiato.
 
 
LA TORTA DI NOCI di nonna Anna – tratta da una ricetta dell’Artusi
 
Noci sgusciate, grammi 280.
Zucchero in polvere, grammi 280.
Cioccolata grattata, grammi 280.
Cedro candito, grammi 40.
Uova, n. 8.
Odore di zucchero vanigliato.
 
uno stampo di alluminio rotondo da 36 cm. di diametro
 
Grattugiate il cioccolato freddo con la grattugia.
Poi pestate le noci in un mortaio insieme allo zucchero, se non avete il mortaio, schiacciatele sulla spianatoia usando il mattarello.
Versatele in un vaso per aggiungervi dopo la cioccolata, l’odore della vaniglia, le uova, ponendo prima i rossi e poi le chiare montate, e per ultimo il candito tritato minutissimo, usando pochissima farina.
Prendete una teglia dove il dolce non riesca più alto di due dita, imburratela e cospargetela di pangrattato e cuocetela a calore moderato, circa 180°.
 
L’artusi dice: dai miei commensali questo è stato giudicato un dolce squisito.
 

 

 

 
 
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I biscotti della salute

Settembre 23, 2009 by Paola Sersante 50 commenti
State allegri, dunque, ché con questi biscotti camperete gli anni di Mathusalem. Infatti io, che ne mangio spesso, se qualche indiscreto, vedendomi arzillo più che non comporterebbe la mia grave età mi dimanda quanti anni ho, rispondo che ho gli anni di Mathusalem, figliuolo di Enoch…
 
Biscotti della salute
 

 

No, no, non l’ho scritto io! non ho ancora gli anni di Matusalemme, ehehehe!
… diciamo comunque che di questi biscotti, questi giorni, ne ho mangiati ‘na vagonata, e mi sento una ragazzina 😀
E’, come molte altre di sicura riuscita, una favolosa ricetta dell’Artusi, sì, perchè non c’è una sola ricetta del suo libro, tra quelle che ho provato, che non riesca più che bene!

 

E stavolta è toccato a questi biscotti della salute, forse perchè leggeri, pochi grassi, uova, latte e farina? Non lo so, ma posso dirvi con sicurezza che sono assolutamente deliziosi!
 
La ricetta originale li prevede senza nulla, io, invece, li ho aromatizzati all’anice, eh scusate ma io lo adoro, si vede, eh??
Però mi sa che non a tutti piace, per cui fateli pure come da ricetta, semplici, oppure usate buccia di limone e lavanda (poca), gocce di cioccolato… insomma secondo me si adattano bene ad essere aromatizzati come più vi piace!
Inoltre ho aumentato le dosi di 1 uovo e il resto, quindi, tutto in proporzione, poi ho sostituito il cremor tartaro e bicarbonato col lievito chimico, per cui rieccola modificata:
 
I BISCOTTO DELLA SALUTE dell’Artusi
  1. Farina 00, grammi 525.
  2. Zucchero, grammi 150.
  3. Burro, grammi 75.
  4. Lievito chimico, 1 bustina.
  5. Uova, n. 3.
  6. a piacere, 1 cucchiaio di semi di anice, o gocce di cioccolato o scorza di limone e lavanda.
  7. Latte, quanto basta.

Mescolate lo zucchero e il lievito alla farina, fate a questa una buca e ponetevi il resto poi intridetela con l’aggiunta di pochissimo latte da aggiungere poco alla volta, per ottenere una pasta morbida ma soda.

Date a questa la forma di quattro filoncini lunghi e leggermente schiacciati. Poneteli in una teglia coperta di carta forno, tenendoli discosti poiché gonfiano molto. Cuoceteli in forno a circa 180° per 30 o 40 minuti, filoncini vanno sfornati quando sono belli dorati.
Il giorno appresso, tagliateli in forma di biscotti e tostateli a circa 150° girandolo da ambedue le parti per circa mezzora, o comunque non appena saranno belli tostati.

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Biscotti da famiglia

Maggio 27, 2009 by Paola Sersante 59 commenti
Come dicevo per i pasticcini di riso, le ricette del mitico Artusi, che pure nulla ha da invidiare agli oggi chef famosi, sono ricette che profumano di casa, di famiglia appunto!

Come questi biscotti appena sfornati..

 


Li leggevo sempre sul libro, che comunque potete scaricare
qui, ma non li avevo mai fatti, chissà perchè… poi li ha pubblicati Diletta, e me ne sono innamorata!
Io li ho rifatti secondo la forma che descriveva l’Artusi, anche se quella di Diletta mi piaceva moltissimo, voi usate lo stampino che preferite, tanto son buoni comunque, leggerissimi, delicati e profumati… ah sono adatti anche a chi è intollerante alle uova e ai bambini, anche piccoli. Perchè in fondo, cos’altro c’è se non ingredienti semplici come farina, zucchero e latte? eppure…
 
Una sola cosa mi raccomando, usate l’ammoniaca per dolci, come da ricetta, non sostituite con lievito chimico, perchè mai e poi mai quest’ultimo potrà conferire la stessa croccantezza e al tempo stesso la leggerezza e la fragranza dell’ammoniaca
 
Ah, dimenticavo… hanno un difetto grosso, con le dosi delle ricetta ne vengono pochi 😉
Ve la riscrivo qui come la scrive l’Artusi, e di seguito come ho fatto io…
 
BISCOTTI DA FAMIGLIA
«Sono biscotti di poca spesa, facili a farsi e non privi di qualche merito perché posson servire sia pel the sia per qualunque altro liquido, inzuppandosi a maraviglia. Farina, grammi 250. Burro, grammi 50. Zucchero a velo, grammi 50. Ammoniaca in polvere, grammi 5. Una presa di sale. Odore di vainiglia con zucchero vanigliato. Latte tiepido, un decilitro circa. Fate una buca nel monte della farina, poneteci gl’ingredienti suddetti meno il latte, del quale vi servirete per intridere questa pasta, che deve riuscir morbida e deve essere dimenata molto onde si affini; poi tiratene una sfoglia grossa uno scudo, spolverizzandola di farina, se occorre, e per ultimo passateci sopra il mattarello rigato, oppure servitevi della grattugia o di una forchetta per farle qualche ornamento. Dopo tagliate i biscotti nella forma che più vi piace, se non volete farne delle strisce lunghe poco più di un dito e larghe due centimetri come fo io. Collocateli senz’altro in una teglia di rame e cuoceteli al forno o al forno da campagna.» 
 
Ho setacciato la farina (250gr) con l’ammoniaca (5gr) e un pizzico di sale, poi ho aggiunto il burro (50gr) e sfregato insieme alla farina così come si fa per la frolla, poi ho aggiunto lo zucchero a velo (50gr) che tengo in dispensa fatto da me, aromatizzato alla vaniglia, la buccia di 1/2 limone grattato e il latte (100ml).
Ho lavorato circa 7/8 minuti l’impasto che poi ho steso in un rettangolo di circa 1/2 cm. di spessore. Ho passato il matterello rigato e tagliato in pezzi di circa 6 o 7 cm. x 2 o 3 c. ma fateli come vi piace, anche con lo stampino!
Li ho messi in una teglia coperta di carta forno e infornati a 180° fino a doratura.
Si conservano benissimo in una scatola di latta o biscottiera di vetro.
 
Ah, e come dice l’Artusi, si inzuppano a maraviglia!
 
p.s. Diletta dice che secondo lei è una frolla povera, secondo voi si potrebbe usare il lievito chimico e provarla per una crostata? Se qualcuno ci prova, ditemelo, eh?
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