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La “Torta al formaggio” con lievito madre o biga

Aprile 3, 2010 by Paola Sersante 30 commenti
Lo so è un po’ tardi per la pizza al formaggio di Pasqua, ma per chi si volesse cimentare oggi, perché non ha fatto a tempo prima, per chi ha il lievito madre, (e per chi non lo ha e vuol fare una biga), e per me che se non l’appunto, rischio di dimenticarmela 😉
… questa la nuova, fantastica versione col lievito madre e lievito di birra (a lievitazione mista), che, pur rispettando gli stessi ingredienti, prevede una lavorazione moderna, la stessa che ho imparato in questi anni dal mio Maestro e che da come risultato un impasto soffice e leggerissimo, un po’ diverso dalla versione tradizionale più compatta!
Foto non ne ho, la pizza è là pronta, ma io devo correre al lavoro, per cui vi lascio con l’immagine di queste dolci colline toscane, augurandovi una Pasqua altrettanto verde, serena e piacevole come le curve di questa splendida Val d’Orcia!
 
TORTA al FORMAGGIO DI PASQUA, nuova versione col lievito madre

Nuova versione riveduta e corretta:

Ingredienti:
230 gr di lievito madre a maturazione (rinfrescato 3h e 30′ prima) o biga (preparata il giorno prima come descritto in fondo)*
350 gr di farina W330 circa
120 gr di pecorino grattugiato finemente
120 gr. di parmigiano grattugiato finemente
80 gr di pecorino a cubetti o provolone piccante
50 gr di strutto (o 60 gr di burro)
4 cucchiai di olio extra vergine di oliva
8 gr di sale
1 cucchiaino di pepe
1 cucchiaino di malto (o zucchero)
5 uova medie
100 gr di acqua
8 gr di lievito di birra fresco1 stampo alto da panettone da 1 kg oppure 2 stampi da panettone alti da 500 gr. (verificare le dimensioni sul sito cartessebi)
Procedimento:
Metti nella planetaria acqua, malto/zucchero, lievito madre/biga, albumi e fai andare per un minuto con la foglia a bassa velocità. Poi aggiungi il lievito di birra sbriciolato e pochi secondi dopo tutta la farina tranne 12 cucchiai (non colmi) che userai per i tuorli.
Alza la velocità e attendi che l’impasto si aggrappi alla foglia, non avere fretta perché l’impasto deve incordare bene prima di poter mettere gli altri ingredienti. Ogni tanto ferma la macchina e raccogli la farina che è rimasta sui bordi della ciotola.
Quando l’impasto è aggrappato alla foglia inizia con un tuorlo alla volta più due cucchiai di farina. Attendi sempre che l’impasto sia di nuovo aggrappato prima di inserire il tuorlo successivo seguito dalla farina.
Dopo il secondo o terzo tuorlo ribalta l’impasto. Dopo l’ultimo tuorlo termina con la farina rimasta e pulisci bene i bordi.
Prosegui con i formaggi a spolvero e ribalta a metà inserimenti.
Poi ribalta ancora, aggiungi il sale a spolvero e il pepe (in alternativa il pepe puoi metterlo con il formaggio a cubetti).
Inserisci i grassi a fiocchetti sempre attendendo che il precedente sia assorbito prima di aggiungere il successivo, e infine l’olio a filo. Ribalta e pulisci la ciotola.
Metti l’impasto sul piano di lavoro e stendilo delicatamente in un rettangolo, quindi distribuisci il provolone e il pepe poi, aiutandoti con il tarocco arrotola verso di te l’impasto chiudi e con la
chiusura verso l’alto, quindi arrotola di nuovo dal lato corto. Fai riposare 30 minuti coperto.
Stendi di nuovo, delicatamente, e fai una piega a 3 completa. Poi arrotonda delicatamente e poni nello stampo da 1 kg. Se vuoi usare 2 stampi da 500 gr dopo il riposo spezza a metà l’impasto poi prosegui con la piega a 3.
Lascia lievitare coperto a 20° e attendi che sia pronto per l’infornata: 1 cm dal bordo per lo stampo da 500 gr r 2 cm. dal bordo per lo stampo da 1 kg.
Cuoci in forno termoventilato o statico fino a 96° al cuore.
1kilo 160/165 gradi per circa 50-55′
750gr 165/170 gradi per circa 45′
500gr 175 gradi per circa 35′
Fai raffreddare a testa in giù. Dura 4-5 giorni. Può essere congelata dopo il raffreddamento.
*Non hai il lievito madre? Ecco COME FARE LA BIGA
INGREDIENTI
200 gr di farina forte (la stessa che userai nell’impasto)
90 gr acqua
2 gr di lievito di birra fresco
PROCEDIMENTO
Sciogli il lievito in acqua fresca di rubinetto (16° circa). Poi versa sull’acqua la farina e mescola con una forchetta solo fin quando si è ben idratata, non deve diventare un panetto compatto e non deve essere impastata troppo, ma rimanere abbastanza grezza.
Metti in un contenitore e copri bene con coperchio o pellicola e lascia maturare per 18-20h a 18°.
Poco prima di impastare, la ”peli” dalle croste esterne e prelevi la quantità che serve.
Poi procederai come fosse una lievitazione mista: biga (al posto di lm) + lievito di birra come scritto nella ricetta.
VECCHIA RICETTA
Ingredienti:
230 gr di lievito madre
175 gr di farina manitoba
175 gr di farina 0
120 gr di pecorino grattugiato
120 gr. di parmigiano grattugiato
80 gr di pecorino a pezzetti o provolone piccante
50 gr di strutto
5 cucchiai di olio extra vergine di oliva
1 cucchiaino colmo di sale
1 cucchiaino di pepe
1 cucchiaino di zucchero
5 uova
100 gr di acqua
8 gr di lievito di birra fresco
 
Procedimento:
Prendere 230 gr di lievito madre (rinfrescato due volte) e scioglierlo a pezzetti in 100 gr di acqua con lo zucchero e il lievito di birra.
Aggiungere poca farina e impastare. Unire il primo uovo, far assorbire e aggiungere ancora farina.
Continuare alternando uova e farina fino ad esaurimento, lasciando però un paio di cucchiai di farina per lo spolvero finale.
Aggiungere pian piano i formaggi grattugiati, unire il sale e il pepe. Il composto sarà morbido, ma si dovrà cercare di incordare il più possibile, con la planetaria usando la foglia, a mano mescolando l’impasto in ciotola fino a che questo sarà bello lucido ed elastico.
Unire l’olio a filo, spolverare con la farina rimasta, far assorbire e aggiungere lo strutto poco alla volta, facendolo assorbire molto bene.
Impastare ancora molto bene, sempre con la foglia, fino a che l’impasto sarà bello incordato, è pronto quando, prendendolo in mano, questo si staccherà dalla ciotola in un solo pezzo.
A questo punto togliere la foglia, mettere il gancio e aggiungere il formaggio a pezzetti impastando ancora 7/8 minuti per incorporare quest’ultimo e completare l’incordatura.
Riprendere l’impasto, formare una palla e porlo in una ciotola a temperatura ambiente per 30/40 minuti.
Dopodiché ungere uno stampo per pizze di Pasqua della capienza di circa 2,5 lt.
Fare una piega del tipo 1, poi chiudere l’impasto a palla e porlo nello stampo lasciandolo lievitare fino a che raggiunge il bordo.
Infornare a 200° / 210° per 20 minuti, poi abbassare la temperatura a 180° / 190° per altri 40 minuti. Per le temperature regolarsi secondo il proprio forno.
La torta sarà pronta quando, infilando un grosso stecchino al centro, questo uscirà asciutto e pulito, potrete controllare anche dopo 50 minuti.
 
note: per chi non ha il lievito madre, è possibile usare una biga preparata con 150 gr di farina mista tra manitoba e 0, 1,5 gr di lievito di birra fresco e 80 gr di acqua, e lasciarla fermentare per 16/18 ore circa.
 
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La Fugassa veneta

Marzo 29, 2010 by Paola Sersante 79 commenti
Avevo detto che quest’anno per Pasqua non avrei provato lievitati dolci, e infatti, come scrivevo qui, niente pizza dolce perché ne ho ricevuta una fantastica, e di sperimentare colombe, per lo stesso motivo, non se ne parla.
Ma, secondo voi, avrei lasciato passare Pasqua senza provare manco un lievitato??
eh, no! e ho fatto la fugassa veneta, un lievitato di cui ho letto spesso in giro, avevo anche salvato un sacco di ricette, e poi…
 
La "fugassa" veneta
 
Poi è finita come al solito, spulciando tra i file salvati, di una non mi tornava lo zucchero, di un’altra la lavorazione, di un’altra ancora non mi piaceva la quantità di grassi… la verità è che le cose facili non mi sono mai piaciute, e ho bisogno, tranne che in rari casi, di metterci del mio.
Per farla breve girellando in rete, trovo su gennarino la fugassa de Carlo, noto pasticcere… ecco, sì, questa mi piace, la leggo e scopro che non ci sono dosi per la farina, ma perché??
…uhmm, il gioco si fa duro, ma cos’è, una caccia al tesoro??
Però prevede quattro impasti in giornata e mi piace, ne viene fuori un lievitato che dura nel tempo, dai profumi incredibili.
 
Ma va modificata, troppi errori a parer mio, e lo faccio secondo la mia esperienza, dopodiché faccio leggere al Maestro.
– Aggiungi solo 10 gr di zucchero al 2° impasto.
Cavolo, l’ho stravolta bene :)))
essì, credo infatti, che della fugassa de Carlo sia rimasto solo un vago ricordo!
 
Non so nemmeno se fosse stata la vera fugassa veneta, ancor meno so se, dopo le mie modifiche, lo sia ancora.
… ehmm, ci vorrebbe qualche volontario (veneto) che si sacrifichi a provarla, e che verifichi se questo dolce – veneto o no – si avvicina alla fugassa o sia comunque uno splendido lievitato.
Chi la fa?? 🙂
Non è difficile, solo un lungo procedimento, ma un risultato di grande soddisfazione. Pensate che l’ho sfornata quattro giorni fa, ed è ancora incredibilmente soffice.
Se possibile, più buona che appena sfornata, come il panettone, migliora col tempo.
 
 
FUGASSA VENETA
 
Ingredienti:
575 gr di farina forte (ho usato tutta rieper gialla – se si usa manitoba va setacciata al 50% con la 00)
15 gr di lievito di birra

 

125 135 gr di acqua
4 uova medie
3 tuorli
125 gr di zucchero
125 gr di burro (di cui 50 gr fuso)
10 gr di sale
aromi:
1 cucchiaio di rhum
1 buccia di limone grattugiata
40 gr di arancia candita freschissima (o la scorza grattugiata di due grosse arance)
2 cucchiaini di estratto di vaniglia (o i semini di una bacca)
per la decorazione:
zucchero a granella
mandorle a piacere con la pelle
1 albume
materiale:
1 grosso stampo (io ho usato uno tipo questo) che abbia la capienza di 2,400 lt.
dimensioni: base in fondo cm. 16,5, base alta cm. 24, altezza cm. 11
Procedimento:
1 impasto:
Mescolare 135 gr di acqua tiepida, dove si sarà sciolto il lievito, con 125 farina per ottenere una pastella omogenea da lasciare lievitare, coperto, per un’ora.
2 impasto:
Aggiungere al primo impasto 1 uovo intero amalgamando bene, poi unire 125 gr di farina, 10 gr. di zucchero e impastare bene.
Porre in una ciotola, coprire con pellicola, e far riposare circa 1 ora e mezzo.
3 impasto:
Al secondo impasto unire:
1 tuorlo, amalgamare bene.
20 gr. di farina, impastare.
10 gr di zucchero, assorbire.
30 gr. di farina, impastare.
1 uovo, amalgamare bene.
30 gr. di farina, impastare.
15 gr di zucchero, assorbire.
30 gr. di farina, impastare bene.
Unire molto lentamente 50 gr di burro fuso e raffreddato.
Terminare l’impasto aggiungendo altri 15 gr. di farina e incordando bene.
Coprire e far lievitare circa 2 ore e mezzo, dovrà triplicare.
4 impasto:
Preparare 90 gr. di zucchero frullati con la scorza candita (o la buccia grattata delle due grosse arance), e la buccia del limone.
All’impasto triplicato unire:
1 tuorlo, amalgamare.
20 gr di farina, impastare.
10 di zucchero, assorbire.
1 tuorlo, amalgamare.
20 gr. di farina, impastare.
20 gr di zucchero, assorbire.
1 uovo, amalgamare.
30 gr. di farina, impastare.
30 gr di zucchero, assorbire.
1 uovo, amalgamare.
50 gr di farina, impastare.
30 gr di zucchero, assorbire.
Unire il sale.
Proseguire con la farina lasciandone un paio di cucchiai per lo spolvero finale.
Incordare.
Unire il rhum e la vaniglia.
Aggiungere 75 gr di burro morbido poco alla volta, unire la rimanente farina e impastare molto bene fino ad incordare l’impasto che dovrà essere elastico e lucido.
Formare una bella palla e metterla su un piano bene imburrato. Coprirla con pellicola e lasciarla riposare 20 minuti.
Nel frattempo imburrare bene uno stampo di alluminio o antiaderente.
Riprendere la palla, formarla di nuovo e porla nello stampo. Coprire con pellicola e lasciar lievitare fino a che non avrà raggiunto il bordo dello stampo (ci potranno volere dalle 3 alle 4 ore, o più).
A questo punto battere un albume con la forchetta fino a che avrà perso tensione.
Pennellare la focaccia molto delicatamente con l’albume, e sempre delicatamente decorare con le mandorle. Spolverare di zucchero a granella e infornare in forno caldo a 200° per i primi 15 minuti. Dopodiché abbassare a 180° e cuocere ancora per circa 40 minuti, fare la prova stecchino al centro, dovrà uscire asciutto e pulitissimo.
Attendere che sia tiepida e sfornare, non prima che è delicatissima!
note:
– Se dopo i primi 20/25 minuti la cupola sarà già bella colorita, coprire e proseguire la cottura come indicato.
– Infornare alla seconda tacca del forno, partendo dal basso, perchè cresce molto.
– Credo sia possibile impastare la focaccia anche a mano, l’importante è lavorare sempre molto bene gli impasti, tranne il 1° che non va lavorato.
L’unica difficoltà la presenta il 4° impasto che va incordato molto bene quindi, se si lavora a mano, sbatterlo più volte sulla spianatoia per almeno 30 minuti, fino a che si presenterà lucido ed elastico.
Io ho usato la planetaria, (ambasciator non porta pena 😉 ) ma credo sia fattibile.
– A seconda della farina usata, degli ultimi 200 gr di farina, potrebbe non rendersi necessaria tutta.
L’impasto dovrà comunque essere incordato ma morbido.

 

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Le ricette del Giovedì Santo e Buona Pasqua!

Aprile 9, 2009 by Paola Sersante 38 commenti
Auguro a tutti una Buona Pasqua e vi lascio con le mie ricette preferite del periodo pasquale, da cominciare oggi!
Il Pan di ramerino è il pane caratteristico toscano da fare proprio oggi, sono dei piccoli panini con uvetta soffici e profumati di rosmarino. I taralli pugliesi col gilep, buonissimi! La ricetta me la dette una cara amica pugliese!

E le pizze di Pasqua sia dolce che salata, che va bene preparare in anticipo perchè acquistano sapore.

 

 

Pizza di Pasqua al Formaggio

La pizza di Pasqua con pecorino, parmigiano e strutto, è immancabile sulle tavole Umbre per la colazione di Pasqua, ed è accompagnata a salumi vari, capocollo, uova sode e naturalmente vino.




Pizza di Pasqua dolce o Pizza ricresciuta

 

La torta ha un sapore antico che, per chi come me e Paola la mangiava da piccolo, riporta ai tempi dell’infanzia, dove le vancanze di Pasqua profumavano di torta al formaggio, di pizza dolce e cioccolato.
 

 

Pan di Ramerino del Giovedì Santo
Il pan di ramerino è un panino morbido e dolce fatto con pasta di pane, uva sultanina (zibibbo) e rosmarino. È tradizione mangiarlo il Giovedì Santo, quando i forni di Firenze e del territorio lo vendono già benedetto dai parroci dei dintorni.
 

 


Taralli di Pasqua col Gilep

 

Questa è la ricetta dei taralli dolci con le uova della tradizione Pugliese che mi ha gentilmente inviato la mia carissima amica Raffaella. I taralli tradizionali vanno tuffati nella glassa (gilep)…



 

 

 

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Voglio condividere con voi qualche foto dal gruppo Voglio condividere con voi qualche foto dal gruppo di supporto al corso Panettone 14-15 Ottobre.
E anche alcuni messaggi belli, che mi riscaldano il cuore e mi ripagano dell'impegno. 
E che mostrano anche come il gruppo sia di condivisione, dove ognuno aiuta l'altro nel percorso e nella crescita.
Il gruppo è stato creato un mese prima per poter seguire e dare supporto attivamente a tutti i partecipanti. 
Questo perché ho scelto di procedere durante il corso con una gestione completamente in naturale.
E' stata una scelta rischiosa, impopolare e azzardata la mia, che comporta anche eventuali piccoli insuccessi. 
Di solito in un corso, per essere tutti sincronizzati, si lavora con una piccola percentuale di lievito di birra sia in presenza e on-line. E questo mette al riparo da eventuali problematiche dovute al lievito madre.
In presenza spesso si lavora con un lievito madre sicuro che è quello di chi tiene il corso, e questo è sicuramente meno rischioso.
Questo non vorrà dire risultato certo, ma pazienza! Perché per arrivare al successo si passa attraverso tante piccole problematiche, delusioni, e anche risultati. Ma un panettone questo è, e non solo per gli amatoriali, anche per i professionisti che spesso si trovano ad affrontare problematiche gravi di gestione.
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