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le ricette dei lettori
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Le Ricette dei Lettori: Sfince di San Giuseppe

Febbraio 20, 2010 by Paola Sersante 29 commenti
La ricetta delle sfince di San Giuseppe me l’ha inviata Alessandra M. di Palermo, conosciuta su FB, grazie :))
Non le ho ancora preparate, ma ho avuto modo di assaggiarle proprio a Palermo alla Pasticceria Rosanero e alla prima occasione, di sicuro, le preparo, magari anche prima si San Giuseppe !
Intanto mi piacerebbe parlarne, perchè…
 
sfince di san giuseppe
 
… una cosa non mi è chiara, batterle col cucchiaio per farle aprire e gonfiare in cottura.
A dir la verità Cinzietta me lo aveva spiegato per benino proprio mentre mangiavamo quelle della foto, ma credo di aver dimenticato.
 
C’è qualche palermitano che ha voglia di spiegare bene così aggiungo alla ricetta?? Mi pare che sia fondamentale per l’ottima riuscita delle sfince, vero?? 🙂
 
 
SFINCE DI S. GIUSEPPE
 
Ingredienti:
500 gr di farina 00
½ lt di acqua
100 gr di strutto
1 cucchiaino di sale
2 cucchiaini di zucchero
Buccia di mezza arancia
12 – 14 uova
 
Procedimento:
Preparare una pate à choux mettendo in una pentola l’acqua con la buccia d’arancia intera (non grattugiata), il sale, lo zucchero e lo strutto. Al primo bollore versare la farina tutta insieme e mescolare energicamente fino a formare un roux che si stacca dalle pareti. Fuori dal fuoco aggiungere le uova uno alla volta fino ad ottenere un composto consistente ma morbido, liscio e lucido (se fai gli choux dovresti capire qual è la consistenza, non saprei spiegarti meglio).
In una pentola fondere abbondante strutto e portarlo alla giusta temperatura (anche qui esperienza insegna). Friggere a cucchiaiate girando spesso (io li batto con il cucchiaio perché così si aprono e gonfiano che è una meraviglia). Cotti risultano leggerissimi e vuoti dentro.
Si servono con crema di ricotta messa sopra (non dentro!) e una strisciolina di buccia d’arancia candita.
 
Crema di ricotta: ricotta di pecora mescolata ad un terzo del suo peso di zucchero (anche un po’ meno, io ne metto 300 gr. circa per 1 kg di ricotta). La lascio riposare qualche ora e poi la passo al setaccio (niente mixer o frullini). Così risulta sofficissima. Alla crema aggiungo cioccolata fondente a scaglie.
 
Alessandra M., Palermo
 
note mie: sulla pasta choux ho scritto qui.
è importante la consistenza dell’impasto finale, quindi il numero delle uova, queste ultime, infatti, vanno aggiunte poco alla volta.
sulla ricetta in questione, credo si parli di uova piccole.
 
Cinzietta dice: Paoletta è la cosidetta “mazzuliata”. Si tratta in poche parole (spero chiare) di dare dei colpi alla sfincia mentre sta friggendo con il cucchiaio messo perpendicolare alla sfincia stessa. La mazzuliata provocherà una “ferita” alla sfincia dando possibilità di ulteriore rigonfiamento.
Sai cosa ti dico? che per il 19 marzo, ti faccio un piccolo video.
P.s. La pasticceria è la “rosanero”
ciaooo
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Le Ricette dei Lettori: la torta di riso di Nonna Giulia

Settembre 14, 2009 by Paola Sersante 42 commenti
Sì, lo so, di sicuro sarà l’ennesima ricetta di torta di riso che si legge in rete, ma questa mi è particolarmente cara.
Perchè quando ho pubblicato questa iniziativa, tanti hanno scritto, e… se poi tra le ricette che arrivano, ci sono anche quelle copiate dal quadernetto ingiallito, o quelle che preparava la nonna, allora anche una torta semplice come questa torta di riso, è avvolta da un profumo speciale, come quella di Valentina e della sua Nonna Giulia…
 
Torta di riso di nonna Gulia

La trascrivo così, come me l’ha inviata Valentina, e ovviamente vi consiglio di farla, è un dolce profumato, che sa di casa e di cose buone.


LA TORTA DI RISO DI NONNA GIULIA

 

Mi fa un immenso piacere presentarti la ricetta della Torta di Riso della mia amata nonna Giulia.
Lei purtroppo non c’è più, ma ogni volta che faccio una delle sue ricette sento la sua presenza, il suo odore di farina e cose buone… questa torta era la mia preferita da bambina e si narra fosse la torta degli sposi di Fossato, un paesello arrampicato sulla montagna pistoiese… e pensa un po’ che in tempi lontani veniva guarnita con del prezzemolo fresco!! (beh, io non ho mai osato mettercelo sopra e neppure mia nonna… )


E’ deliziosa ed ha un profumo avvolgente… provala!!
Cara Paoletta se mai ce la farò ad avere un mio blog questa torta ne sarà il manifesto in onore alla mia nonna che mi ha passato l’amore per la cucina!!

 

 
Ingredienti:
280 gr di riso
1 lt. di latte fresco
130 gr di zucchero
5 uova grandi
1 bicchierino da caffé di liquore all’anice

Procedimento:
Mettere sul fuoco una pentola con abbondante acqua, quando reggiunge il bollore buttare il riso e far cuocere 5/6 minuti, quindi scolarlo e mettere nella pentola il latte, aggiungere il riso e portare a bollore. Lasciar bollire qualche minuto, quindi versare il latte con il riso in una zuppiera, aggiungere lo zucchero ed il liquore e far raffreddare rimestando di tanto in tanto.
Imburrare ed infarinare uno stampo rettangolare (vanno bene anche quelli in alluminio).
Una volta raffreddato il composto, aggiungere le uova precedentemente sbattute e versarlo nello stampo, quindi infornare a forno caldo a 200° gradi per circa un’ora. In superficie si formerà uno strato ondulato dorato e marrone che significherà che la nostra torta è pronta!
p.s. per toglierla dallo stampo farla un po’ intiepidire ma non raffreddare!!

Grazie Valentina!

 
note mie:
  1. ho usato uno stampo rettangolare di 20×30 cm.
  2. il riso l’ho lasciato cuocere più del tempo previsto, ed in ogni caso fino a completo assorbimento.
  3. lo zucchero: per i miei gusti era poco dolce, per cui è da assaggiare, casomai da aggiungere.
 

E voi, avete una nonna che vi ha trasmesso l’amore per la cucina, che vi ha passato splendide ricette come questa?

Se sì, quali?

 

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Le Ricette dei Lettori: uova ripiene calate al sugo

Agosto 31, 2009 by Paola Sersante 24 commenti
Di solito un nuovo post è un capitolo a se, con questo, invece, voglio seguire un filo conduttore, ricordate Le Ricette dei Lettori? Con questa iniziativa, invitavo i lettori che non hanno un blog, ad inviarmi le loro ricette, e ne sono arrivate moltissime… grazie, non mi aspettavo una partecipazione così calorosa!
uova ripiene calate al sugo

 

Ho sentito forte la vostra partecipazione, in ogni ricetta c’è un poco di voi, basta un piccolo racconto, uno spezzone di frase, perchè ogni nostra ricetta racconti una storia. Oggi ne pubblico alcune, non perdetele, sono alla fine del post! non tutte lo farò pian, piano…
Intanto ho provato la ricetta delle uova ripiene e calate al sugo che Rosaria mi ha inviato molto tempo fa, una ricetta semplice e deliziosa, come la storia che le appartiene.

 

”Cara Paoletta, mi piacerebbe che tu provassi una ricetta semplice che faceva mia nonna, devi sapere che le mie nonne erano, una precisa che faceva cose complicatissime e un’altra diciamo “creativa” che con 5 figli doveva sbrigarsi non si poteva permettere giornate ai fornelli.
La ricetta che vorrei tu provassi sono le uova ripiene calate al sugo. Noi in famiglia ne mangiamo anche 3 a testa, a noi piacciono moltissimo. Questo piatto è della nonna “creativa” siciliana.
Mia madre le faceva semplici cioè a occhio di bue e poi calate nel sugo, mio padre, però, ogni volta borbottava: “eh, ma come le faceva mia madre…”
Finchè un giorno abbiamo assaggiate quelle di “sua madre” e da quel giorno si fanno solo così.

Per molti anni abbaimo pensato che fosse la variante di Gibellina (paese d’origine di mia nonna), ma parlando con dei parenti abbiamo scoperto che neanche le conoscevano. Mia nonna escludo che le abbia lette su libri di cucina, sicuramente sono una sua invenzione…”

 

UOVA RIPIENE CALATE AL SUGO
La ricetta è semplicissima, è più complicatala spiegazione; si prepara il ripieno che è pane grattuggiato (un cucchiaio per 1 uovo) a cui si aggiunge aglio tritato finissimo, pecorino grattuggiato, pepe, olio per amalgamare, prezzemolo, poi si mescola bene il tutto.
Poi si prende un padellino antiaderente piccolo, si versa un poco di olio, lo si fa riscaldare bene e si apre l’uovo lasciandolo intero, e si sala.
Non appena il bianco si è leggermente rappreso, con un cucchiaio si rompe il rosso con delicatezza cercando di allargarlo, ma senza romperlo, si fa cuocere un poco, ma non troppo (il rosso deve essere un po’ liquido) e con un cucchiaio si mette sul rosso il ripieno preparato prima, pressando leggermente in modo da farlo incorporare.
A questo punto si piega in due l’uovo, diciamo che deve sembrae un sofficino, si fa cuocere da ambo i lati, e si mette da parte.
Una volta che tutte le uova sono pronte, si calano ad insaporire qualche minuto, in un semplice sughetto di pomodoro preparato precedentemente.

Rosaria, Roma

 

Ecco alcune Ricette dei Lettori, arrivate fin’ora che vanno ad aggiungersi a quelle già pubblicate QUI.

 

La torta di riso di Nonna Giulia
Il crostone di Mamma Oliviana
Le fette biscottate con lievito madre
Nidi x 6
Paccheri ripieni di mozzarella alle zucchine
Parmigiana di melanzane
Fusilli alla ricotta, pecorino e maggiorana
Pollo al sale
 
Se non avete un blog e volete partecipare, inviate la vostra ricetta qui o inviandola via email a [email protected]
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Il Pan di Panna? Un vero tormentone, nel mio blog Il Pan di Panna?
Un vero tormentone, nel mio blog dal 2018.
Per la ricetta clicca sul link nelle stories 😋
Salva il post, fa anche tu come altre migliaia di persone il pan di panna e taggami 😄
p.s. quanto conta secondo voi la scelta del nome, in una ricetta che si presume, in ogni caso, ben bilanciata?
#pandipanna #pandipannapaoletta #paolettadianiceecannella #paolettasersante #aniceecannella
Ogni tanto un po' di verdura ci vuole, sulla pizza Ogni tanto un po' di verdura ci vuole, sulla pizza però 😄
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Che non posso taggare perché non è per niente social 😄 di me ha preso solo la passione per questo lavoro.
Prima o poi riuscirò a capire come fa questo pane...
Ma lui dice sempre che non c'è un solo procedimento, ma che si adatta al luogo di lavoro, alle farine, alle tempistiche, alle temperature.
Posso dire con orgoglio che sì, è diventato più bravo di me.
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