Sui panzerotti fritti (sulla cicerchiata) ricevo e pubblico!
Bellissimo pubblicare una ricetta e leggere che immediatamente c’è chi si mette all’opera, blogger e non solo!
Emanuela mi scrive oggi via e-mail… questi panzerotti mi hanno dato così tanta soddisfazione ieri a cena che te lo dovevo proprio dire. E io lo voglio dire a voi !
Soprattutto perché, grazie a lei, ora sappiamo che pure al forno ‘sti panzerotti, fanno la loro bella figura, dieta?? prrr!!
Emanuela, grazie anche per la ricetta “Cicerchiata” che finirà subito tra le preziose “Ricette dei Lettori“!
“Ciao Paoletta,
sono Emanuela di Jesi, ti ricordi di me? E’ un po’ che non commento il tuo blog, ma lo seguo tutti i giorni e rifaccio le tue ricette con una certa continuità… come al solito!
Come vedi dalla mail questo doveva essere un commento al tuo post sui panzerotti, ma è da stamattina che sto provando e non ce la faccio a pubblicarlo, non ho capito dove sbaglio!
Comunque, scusa se ti scrivo direttamente alla mail, ma questi panzerotti mi hanno dato così tanta soddisfazione ieri a cena che te lo dovevo proprio dire.
Sono una F-A-V-O-L-A!
Mi sono pentita di averne congelati la metà per quanto erano buoni, soffici e leggeri: una cosa difficile da descrivere.
E pensa che ce l’ho messa tutta per “boicottare” la ricetta. Intanto l’ho trasformata in ricetta svuota frigo (ci ho messo 350 gr di formaggi misti e 100 di salumi vari) e svuota dispensa (ho utilizzato ben 3 diversi tipi di farina – ma tutta “0”). Non paga di ciò, li ho cotti al forno (ho pensato che, visto che venerdì ho in programma di fare la cicerchiata di mia nonna e domenica vorrei provare a fare i tuoi bomboloni e la tua crema, per questa settimana con la frittura eravamo a posto!!).
Concludendo volevo ringraziati per questo meraviglioso regalo che ci hai fatto, perché i tuoi panzerotti sono davvero una cosa speciale, e lo faccio trascrivendoti una ricetta che adoro e che faccio una sola volta l’anno perché deve rimanere una cosa prezioso, e cioè la cicerchiata di mia nonna (non so se sai cosa sia, ma da noi – provincia di Ancona – la cicerchiata è un dolce tipico di carnevale che assomiglia agli struffoli napoletani e che chiamiamo così perché gli acini fritti hanno la forma della cicerchia – che è un legume tipico della nostra zona – cicerchia di Serra de’ Conti).
Ecco la ricetta – alcune cose sono a occhio…come tutte le ricette delle nonne. Per le quantità, così ne viene molta, noi ce la dividiamo in 3 famiglie, una pirofila a testa, ma quella che tocca a me non è mai abbastanza!
LA CICERCHIATA DI NONNA DEA
Ingredienti:
3 uova
farina 00 (dipende serve per arrivare a consistenza, l’ultima volta erano circa 700 gr)
buccia di limone grattugiata
zucchero (2 cucchiai per ogni uovo)
1 bustina di lievito per dolci
mistrà (2 cucchiai per ogni uovo)
acqua (1 cucchiaio per ogni uovo)
olio di semi per friggere
1 bustina di mandorle
1 vasetto piccolo di miele
polvere di cacao
Procedimento:
Mettere le 3 uova in una casseruola e sbatterle con lo zucchero (uso lo sbattitore elettrico per questo). Aggiungere l’acqua, il mistrà e la buccia di limone e continuare a sbattere finché lo zucchero è sciolto. Aggiungere piano piano la farina e il lievito (il lievito tutto, la farina poca per volta) in maniera tale da arrivare a consistenza.
Quando l’impasto si può “smenare” (cioè impastare) si trasferisce il tutto sulla spianatoia e la si lavora sino a farla diventare liscia liscia (dentro però la pasta rimane appiccicosa). La parte che nel frattempo si appiccica alla spianatoia va tolta con un coltello.
Quando è pronta, nel mentre che si fanno le altre cose, va coperta tra due piatti perché non secchi in superficie. Quando la si taglia va fritta subito (oppure congelata, non ho mai fatto l’esperimento, ma visto il consiglio dei panzerotti, penso che si possa fare).
Quando l’impasto si può “smenare” (cioè impastare) si trasferisce il tutto sulla spianatoia e la si lavora sino a farla diventare liscia liscia (dentro però la pasta rimane appiccicosa). La parte che nel frattempo si appiccica alla spianatoia va tolta con un coltello.
Quando è pronta, nel mentre che si fanno le altre cose, va coperta tra due piatti perché non secchi in superficie. Quando la si taglia va fritta subito (oppure congelata, non ho mai fatto l’esperimento, ma visto il consiglio dei panzerotti, penso che si possa fare).
Tagliare a pezzetti le mandorle e metterle a tostare in un pentolino (alcuni mettono le noci, altri le arachidi, altri le mandorle non tostate, questa è la versione della mia famiglia).
Quando la pasta è pronta (o quando si è finito con le mandorle), mettere l’olio per friggere in una padella e portarlo a temperatura (che sono le bollicine intorno allo stecchino).
Dalla pasta stendere delle sfoglie e tagliarle a listarelle sottili, che a loro volta verranno tagliate a quadratini. Bisogna mettere molta farina per non far attaccare i pezzettini.
Visivamente vengono fuori come gli struffoli per cui sono molto irregolari, non ti saprei dire lo spessore delle listarelle o dei quadratini – è bello che siano tutti diversi – ma allo stesso tempo non troppo per via dei tempi di cottura.
Visivamente vengono fuori come gli struffoli per cui sono molto irregolari, non ti saprei dire lo spessore delle listarelle o dei quadratini – è bello che siano tutti diversi – ma allo stesso tempo non troppo per via dei tempi di cottura.
Friggere i quadratini pochi alla volta – scolando precedentemente la farina in eccesso con un colino – stando attenti a non fare la schiuma nell’olio (se succede bisogna cambiare olio). I quadratini sono pronti quanto “suonano” cioè quando muovendoli nella pentola si sente che fanno rumore battendo tra di loro (in realtà il metodo di frittura consiste nel muovere di continuo la pasta, per quello ne va messa poco).
Una volta fritti tutti i quadratini, mettere il miele in una padella antiaderente assieme al cioccolato in polvere e poi far sciogliere il tutto (qui dipende dai gusti, si può fare più o meno scura o addirittura solo con il miele e senza cioccolato).
Quando il miele è sciolto (il tutto a fuoco moderato senno’ il miele si rapprende), aggiungere le mandorle e le palline fritte, mewcolare un po’ per colorare bene tutti i quadratini fe mettere su di un piatto da portata precedentemente unto con del burro (piuttosto neutro se no si sente il sapore del burro – come pure il miele: è meglio usare un millefiori senno’ si sente solo l’aroma del miele).
Alcune pasticcerie da noi fanno una colatura di cioccolato fondente sopra la cicerchiata pronta. A me piace più al naturale.
E’ tutto. La spiegazione è un disastro lo so, ma d’altra parte se io non ho un blog, ci sarà pure un motivo!!
Se venerdì riesco a prepararla ti mando delle foto, così magari capisci meglio il procedimento, ma te sei così brava che vedrai non ti serviranno, semmai decidessi di farla.
Se venerdì riesco a prepararla ti mando delle foto, così magari capisci meglio il procedimento, ma te sei così brava che vedrai non ti serviranno, semmai decidessi di farla.
Ciao“
Emanuela (da Jesi)
@nitte, grazie sei gentilissima 🙂
ti aspetto con una ricetta, quando vorrai!
@emanuela, grazie a te 🙂
per Paoletta
@anonimo, chi sei?? :))
scusa Paoletta se non mi sono identificata sono emanuela di nova milanese ci eravano parlate via mail per una mia ricetta che hai pubblicato….comunque ti ringrazio molto per avermi risposto sai con il mio forno ci litigo sempre…ma prima o poi lo butto… grazie ancora anche ad emanuela di jesi che mi ha risposto un bacio
ciao paoletta ,sono nitte sono di Procida ,non ci conosciamo ma seguo il tuo blog ogni giorno;è stato cercando in rete una ricetta sui lievitati che mi sono imbattuta nel blog di adriano,nelle liste blog segnate da lui c'è il tuo blog eeeee devo dire che mi si è aperto un mondo …non credevo fosse così bello il mondo dei blogger ,quelli di cucina poi alcuni sono bellissimi .non voglio dilungarmi più,ti dico soltanto che sei bravissima e anche le tue foto sono belle.Ho già provato molte tue ricette,spero di riuscire a mandartene qualcuna anche io per le ricette dei lettori. a presto
Eccomi. Posto da firefox, ma la visualizzazione di oggi pomeriggio è diversa da quella di stamattina e da quella di ieri (sarà stato un settaggio strano del mio PC che, tra l'altro, è rinsavito da solo!).
Per l'Anonimo io li ho cotti su leccarda coperta da carta forno a circa 220° (il mio forno ha 210 e poi 230 – ho messo in mezzo) e la cottura è durata circa 20 minuti, ma – come ha fatto Paoletta – li ho iniziati a controllare dopo i 10 e quando mi sono sembrati dorati al punto giusto li ho tolti.
ciao ciao
Emanuela (jesi)
@anonimo, chi sei?? :))
io li ho cotti ieri sera su carta forno a 250° il tempo non lo ricordo, non lo guardo mai, tanto ogni forno è storia a se, li ho tolti quando erano belli dorati 🙂
a TUTTI, grazie ancora, soprattutto a Emanuela 🙂
ciao Paoletta anche se non scrivo ti leggo tutti i giorni anch'io quest'estate ho partecipato alle ricette dei lettori, non sai che piacere mi fa poter provare la ricetta dei calzoni che adoro volevo solo chiedere ad emanuela come li ha cotti al forno su cartaforno e a che temperatura e per quanto tempo
grazie e a presto
Ciao Paoletta volevo solo dirti che anche io ho provato i tuoi calzoni, li ho fritti e devono dire che sono strepitosi, l'ultimo ce lo siamo litigati ( noi siamo in 4 in famiglia) la prossima volta proverò a farli al forno, magari dose doppia.ùGrazie ancora per le bellissime ricette.
ciao a prestissimo
confermo, anch'io uso firefox, mai avuto alcun problema! Martina
Emanuela, funge, mica potresti riprovare, ti spiace? un bacio
prova firefox, poi poi torno 😉
Ma grazie!! Intanto ieri pomeriggio sono arrossita avendo visto la mia mail in home page!
Che bello…grazie ancora Paoletta! E concordo con Margherita: la cicerchiata a me ha sempre fatto quell'effetto lì, una pallina via l'altra spiluccata dal piatto fino a vederne il fondo!
@marinella: il miele va a caso come gli altri ingredienti. Mi sembra che un vasetto da 250 gr sia abbastanza per 3 uova, ma ti consiglio di tenerne uno di scorta. Poi "condiscila" poca per volta. Inizia con 4/5 belle cucchiaiate di miele e cacao a tuo piacimento e inizia a buttare la cicerchiata. Quando è tutta colorata la metti in un piatto, così vedi anche se ti piace il grado di colorazione e nel frattempo ti sei regolata con il miele.
@martina: anche io penso che abbia origini campane, ma la "nostra" marchigiana è appunto con l'aggiunta del cacao e del mistrà (che qua la fa da padrone anche nel ciambellone).
@Margherita: e lo saprò dove stà Monsano ;)!! E' il bello delle ricette di famiglia…ciascuna ha la sua versione e chissà perché son tutte buone!
@clelia: è vero il piatto si può anche bagnare con l'acqua anziché ungerlo di burro, l'avevo sentita anche io questa cosa, ma non ho mai provato.
@Paoletta: comunicazione tecnica. Ho scoperto che oggi sono riuscita a postare perché mi sono connessa da Internet Explorer, mentre in genere navigo su firefox. E' un problema solo mio (perché magari ho dei settaggi strani su firefox) o sai di qualcun altro che non riesce a postare se non da Explorer?
grazie ancora a tutti.
ciao ciao
Emanuela (jesi)
che bello il mondo dei blog!!
leggere questo post mi ha fatto piangere.. sentimentale.. lo so!! però mi sono ricordata di quando ero bambina ed abitavo nelle Marche . Mia mamma la preparava con una vicina di casa che le aveva insegnato tante cose e trucchi sulla cucina marchigiana…una volta addirittura ha preparato la cicerchiata dimeticandosi di bagnare con l'acqua il piatto di portata.. morale E' stata mangiata per metà e finita in pattumiera perchè non voleva saperne di staccarsi..ed il piatto si è rotto..
Un saluto da padova
Clelia
@Emanuela
Siamo praticamente vicine di casa! Io abito a monsano e quindi saprai benissimo dove si trova 😀 Anch'io come te ho la ricetta della cicerchiata della mia cara nonna! E' differisce dalla tua per qualche ingrediente, ma ogni ricetta delle nostre nonne ha qualcosa di speciale e di assolutamente unico e quindi sarà sicuramente buonissima 😀
@Paola
Ti consiglio davvero di provare la ricetta non so descriverti la golosità xD Una pallina tira l'altra!
@mike :))
è stato un piacere, io ho creduto immediatamente a quanto dicevi, certo non ho minimamente pensato che poteva essere questione di "misure" invece sì, come quando si cuoce un panino, 15', cuoci una pagnotta ce ne vogliono 40'.
Per il fritto non è possibile, perchè ovvio che esternamente cuoce subito, però che peccato :((
mi piaceva l'idea di averne pronti da friggere, evabbè, si faranno al forno 😉
per il link scusami, si vede che avevo copiato prima quello e lo avevo in memoria, correggo subitissimo !!
un bacio, e grazie ancora :))
Oh,la cicerchiata!!! Mia mamma la chiama cosi' (anche se ha origini campane e non marchigiane) e non ci mette il mistra' ne' il cacao. Una di quelle cose che si fa solo ed esclusivamente per carnevale, ma che negli ultimi anni, proprio perche' fritta e' mancata. L'ultima penso proprio di averla mangiata ad Ancona, ai tempi dell'universita' e mi stupii piacevolmente dell'aggiunta del cacao, che dona un aroma "biscottato". Grazie per i ricordi che sono affiorati come d'incanto… Martina
grazie per aver parlato di me..anche se il link va a finire sul tuo flikr..sono felice che abbia provato, io a dire la verità non ho mai avuto nessun problema,solitamente le bombette erano da 20 g cadauna e forse per qualcosa di più grande ci vuole un po di scongelamento…ti ripeto se avevo qualche problema era perchè l'olio aveva raggiunto una temperatura alta quindi aspettavo che si freddasse e si ricominciava…sai la domanda che mi fanno gli chef dei ristoranti in cui ho lavorato e che mi vedono fare le bombe in olio freddo la feci anche io ad enrico pezzotti che mi insegnò questo trucchetto, che oltre ad insegnarmi tanto sulla pasticceria mi ha aperto anche un mondo nuovo sugliabbinamenti,sulle tecniche di cottura e via dicendo!!!!bacio e grazie di nuovo
@Marinella, me lo sentivo che dovevo pubblicare questa mail, me lo diceva il cuore e quello non si sbaglia, mai! 🙂
Tramite te Paoletta voglio ringraziare Emanuela, che con questa ricetta mi da la possibilità di preparare questa cicerchiata a mio marito che da quando è morta sua nonna non ha più mangiato.
La nonna aveva origini marchigiane e gli ingredienti usati erano gli stessi.
Scusami Emanuela, ma il vasetto di miele all'incirca quanto pesa? Grazie.
dagli ingredienti direi che questi panzerotti
fritti sarebbe opportuno mangiarli più a colazione che dopo cena.
dovrebbero essere molto sostanziosi.
ciao