Risotto al parmigiano e riduzione di agro di mosto
Non è un contest, non è un concorso, e nemmeno pubblicità all’acetaia S. Giacomo, che pure merita… non è niente di tutto ciò! è semplicemente il secondo post in questo blog, senza foto! Sì, senza foto.
Lo so, non va bene, una food blogger che pubblica una ricetta senza foto non è una vera food blogger, ma davvero non la vorreste sta ricetta solo perché non faccio in tempo a pubblicarla?
E poi… metti che una sera torni a casa, sai che stai per partire per qui, sai che hai ancora da aprire quella meraviglia di agro di mosto dell’acetaia di San Giacomo, regalo di Primavera. Hai ancora un bel pezzo di quella poesia di parmigiano ‘vacche rosse’, sempre gentile omaggio dell’amica sopra.
Ma non hai la digitale pronta, non sai come verrà il risotto che per ora è buono solo nella tua testa, non hai tempo di farlo di nuovo per fotografarlo, e ovviamente mangiarlo visto che è stato mooolto gradito… alla fine la domanda che mi faccio è: pubblico o non pubblico?
Siccome la voglia di condividere le mie esperienze, tutte, va al di là di una foto ben fatta o meno, io pubblico lo stesso!
Se vi ispira, be’ fatelo, e se avete voglia fate una bella foto, tra l’altro è molto fotogenico. Se poi, dopo averlo fatto, vi piace, e se la foto merita (ma vedo foto stratosferiche in giro) la mettiamo qui?
Il procedimento è un mix tra quello che mi ha insegnato Adriano, Primavera e Valeriano, e un mix tra le varie scuole di pensiero su ‘come si fa il risotto’. Perdonate alcune dosi (sono a occhio) ma chi è che pesa il burro per il soffritto del risotto? o il vino per sfumare? 😉
Be’, io l’ho fatto così:
Risotto al parmigiano e riduzione di agro di mosto
Ingredienti
per 3 persone:
240 gr di riso carnaroli
parmigiano a piacere (facciamo una bella manciata) basta che sia buono 😉 io ho usato il vacche rosse
burro
cipolla
480 gr di brodo vegetale
240 gr di latte intero (meglio se di tipo fresco)
agro di mosto dell’acetaia San Giacomo (ma penso vada molto bene anche dell’aceto balsamico) ne serve circa mezzo bicchiere
vino bianco per sfumare
scagliette di parmigiano
Procedimento:
Mettete in un pentolino l’agro di mosto o l’aceto balsamico, a fuoco molto basso, e fate ridurre fino alla metà del volume iniziale.
Nel frattempo fate tostare il riso in un soffritto di burro e cipolla, sfumate con del vino bianco. Fate evaporare.
Buttate, tutto di un colpo, il brodo vegetale. E, senza rimestare, fate assorbire.
A questo punto aggiungete latte man mano e, a metà aggiungete una bella manciata di parmigiano, anche qualcosa di più 😉
Continuate col latte fino a cottura completa, se usate il carnaroli, vedrete che la quantità di liquidi (latte e brodo) sarà perfetta.
Aggiungete alla fine tre belle noci di burro (non lo lesinate) e che sia ben freddo di frigo.
Impiattate versando la riduzione calda sul piatto, giocando con i disegni, mettete al centro il riso, decorando ancora con la riduzione e finite con scaglie di parmigiano.
Era molto bello anche a vedersi verrebbe una foto stupenda, e non la posso fare…
E’ cremoso al punto giusto e la dolcezza del riso, con un poco di latte, si sposa benissimo con l’agro di mosto.
che bonta' questi pani lievitati!
Ma si…se la ricetta e' valida… che importa la foto?
Mi incuriosisce molto per l'utilizzo del mosto, forse non adatta per i bimbi del corso di cucina di TLK…ma per la mia golosita'… siiii!!
Grazie!!