Pesto alla trapanese
Sarà che un pochetto, sono sicula in pectore, e che questa Paoletta ogni tanto ha bisogno di uscire prepotentemente fuori, sarà che il prezioso regalo di Letyna avrei voluto adoperarlo per qualcosa che mi ricordasse la Sicilia, qualcosa di speciale anche nei sapori, fatto sta che…

… vagando per la rete alla ricerca dell’idea su come usare le preziose mandorle, vedo il pesto siciliano*, quello trapanese, mandorle, basilico, pomodori, oddio lo sto già sognando! … chiedo su gennarino, tartasso un po’ Roby, et voilà il mio pesto!
Insomma, evualà si fa per dire… non avevo il mortaio, e con il mixer, sinceramente, no, proprio non mi andava, uhmm!! ad un certo punto lo vedo, lì in cucina al suo posto, lui, il mattarello…
… giorno dopo, metto gli ingredienti in una ciotola di plastica altina ma stretta e inizio il pestaggio 😀 😀
Non appena le prime mandorle iniziano a spaccarsi a colpi di mattarello e si fondono con l’aglio e il basilico, capisco che ho fatto bene a non usare il mixer!
Il profumo che si sprigiona mentre pesto gli ingredienti e l’aroma dell’olio che ne fuoriesce, sono paradisiaci, e davvero non credo che col mixer avrei ottenuto lo stesso risultato!
* QUI la versione di Enza, trapanese doc, la sua ricetta di famiglia, in pratica uguale a quella postata da Roby (palemmitano) su gennarino… leggetela, Enza la spiega da vera siciliana, da chi la fa e vista fare dalla nascita!
Grazie Enza 🙂
PESTO ALLA TRAPANESE
Ingredienti:
3 mazzetti di basilico, mi pare d’aver contato circa 150 foglie
1 bella manciata di mandorle con le pelle
3 spicchi d’aglio, io ne ho messi 2 e sappiate che si sente, ehhehehe se si senteee!!
3 pomodori rossi, grossi e belli maturi
sale grosso
pepe
olio extra vergine di oliva, a occhio ma abbondante
Procedimento:
Mettere a bollire l’acqua, per la pasta, a chi non avesse le busiate, Roby consiglia appassionatamente le reginette, da spolverare dopo di pecorino!

Pestate nel mortaio le mandorle insieme all’aglio e un pizzicone di sale grosso. Le mandorle non devono diventare una pappina, per cui, non appena vedete che sono a pezzettoni, aggiungete immediatamente il basilico.
Il tutto deve essere ben pestato ma, come dice Roby, la consistenza deve rimanere granulosa, si devono sentire i pezzettini di mandorla, aggiungo, goduriosi!
Quindi a parte sminuzzate i pomodori privati dai semi e aggiungerli al pesto facendo attenzione che non diventi troppo rosso.
Diluire con abbondante olio evo, aggiustare di sale, aggiungere il pepe.
Dice Roby: il pesto non deve essere cremoso quindi NO a panna o altri ingredienti che servono ad ingentilire.
p.s. l’ho rifatto ieri e mi scusassero i siciliani tutti ma stavolta di aglio, ne ho usata una puntina, l’altra volta, dopo, ci voleva la quarantena 😉
ah, ho usato il mortaio, prezioso regalo della mia Tinuccia, e be’, chevvedevodi’, stavolta il pesto era più buono della prima volta 🙂

@piedozzino, patate fritte?
da trapanese confermo: uno spicchio d'aglio a testa. d'altronde, come qualcuno ha già detto, da noi si chiama "pasta cu l'agghia"… oltre ai pesci fritti, si può aggiungere della mollica di pane tostata, o le melanzane fritte o le patate fritte…
@Lucy, grazie a te! appena ho il basilico ne farò parecchio chè è ottimo, (magari lo congelo) ma con una punta d'aglio 😉
Ciao Paoletta….oggi ho fatto questo qui….boooono.Meno male che hai suggerito di ridurre l'aglio….si sente!Grazie per la risposta sulla durata dell'altro pesto. Se continuo così, provo tutti i sughi del blog (anche perchè sono uno più buono dell'altro)!Grazie ancora, sei sempre gentilissima.Baci Lucy