Pesche dolci di pasta brioche
La ricetta di queste magnifiche pesche dolci, la pubblicò Paola Lazzari un anno fa’ nel suo meraviglioso album (qui la sua versione col lievito istantaneo)!
Tanto tempo ci ho messo a replicare, perchè non si sa perchè certe ricette le si fanno subito, per altre invece, forse proprio quelle a cui tieni di più, si fa passare un sacco di tempo…
Tanto tempo ci ho messo a replicare, perchè non si sa perchè certe ricette le si fanno subito, per altre invece, forse proprio quelle a cui tieni di più, si fa passare un sacco di tempo…

E’ vero anche che fino a qualche mese fa non avevo impastatrice e un impasto così, lavorarlo a mano (anche se volendo ci si può riuscire…) mi spaventava!
E così passai la ricetta a Tinuccia, perchè quando fa lei una cosa, sarà la grande amicizia che ci lega, è come se l’avessi fatta io, e vedere il suo magnifico risultato mi aveva a dir poco esaltato, ma tant’è…
Nel frattempo mi arriva l’impastatrice, tra le tante cose impasto il babà e prendo confidenza con un certo tipo di impasto, e intanto chiedevo di questa ricetta ad Adriano, il mio Maestro, che mi diceva… “Più che una brioche, è un babà briosciato, una brioche vera e propria difficilmente si riesce a bagnarla senza destrutturarla. Userei manitoba in purezza” …
E così ho intuito che le ricette che vedevo in giro, preparate con impasti “normali” non erano le vere pesche, e infatti prevedevano di scavare la peschina.
Le pesche, invece, che mangiavo da ragazzina, quelle che ora nelle pasticcerie è sempre più difficile trovare, si inzuppano, si piegano all’interno sotto il peso della crema, tanto sono soffici e non c’è bisogno di scavare!
Una pasta brioche ma che si inzuppa come un babà, ecco il segreto!
… e così, quando ho capito la ricetta, perchè alla fine di questo si tratta, devo capire una ricetta fino in fondo prima di poterla replicare, sabato mattina, una splendida giornata di sole, di quelle che ti mettono di buon’umore pure se non c’è nulla di nuovo… mi sono alzata con in testa queste pesche, e… dopo averne assaggiata una, a mezzogiorno, il mio buon’umore è salito alle stelle… non appena ne mordi una, giuro, è il paradiso! soffici, lievi e profumate…
PESCHE DOLCI DI PASTA BRIOCHE
Dice Paola … “La ricetta, con delle piccole modifiche, era di un pasticcere della costiera amalfitana che ci realizzava, non delle pesche, ma un dolce creativo. Avendolo provato, mi ha ricordato le vecchie pesche che mangiavo da ragazzina e così ho leggermente modificato le dosi per adattarle a questa preparazione… “
La riscrivo qui esattamente come l’ho fatta io, diminuendo le dosi rispetto alla ricetta originale, usando tutta manitoba, una bagna differente, e la mia crema al limoncello. Ne vengono 12, forse 14 o 15…
Ingredienti per la pasta brioche:
Farina manitoba (meglio Lo Conte) 300g
zucchero 30g
lievito di birra fresco 15g
uova pesate col guscio 240g
burro 75g + 15 gr per la formatura delle brioscine
sale 3g
latte 60g
Per lo sciroppo:
zucchero gr 160
acqua gr 105
alchermes gr 60
2 cucchiai di liquore Strega
Unire l’acqua e lo zucchero nella casseruola e portarla a bollore. Far bollire circa 3 minuti. A fuoco spento, unire l’alchermes e la Strega.
Per la crema al limoncello:
200 ml di latte
50 ml di limoncello
1 uovo intero
75 gr di zucchero
40 gr di farina 00
Mettere in un pentolino il latte e il limoncello e portare quasi a bollore. Nel frattempo in un altro pentolino sbattere bene l’ uovo con lo zucchero. Aggiungere la farina setacciata e amalgamare bene. Versare poi il latte caldo tutto di un colpo e far rapprendere a fuoco bassissimo mescolando sempre. In 3 minuti circa è pronta.
Preparazione della pasta brioche:
Sciogliere il lievito nel latte tiepido ed iniziare l’impasto unendo a poco a poco le uova una alla volta alternandole alla farina, quindi tutti gli altri ingredienti. Dare una prima incordatura leggera, lasciando 2 cucchiai di farina da parte per lo spolvero finale.
Aggiungere in ultimo il burro, e, non appena assorbito la farina rimasta.
Lavorare l’impasto a lungo finchè non si incorda, dovrà essere liscio, lucido ed elastico. Con la planetaria ci vorranno circa 20 minuti, se si fa a mano una mezz’oretta. Se con la farina rimasta l’impasto è ancora molto molle, aggiungerne ancora 1 cucchiaio raso o 2 ma non di più.
Far riposare l’impasto, coperto, per un’oretta e quindi preparare delle piccole palline di circa 20/25 gr l’una e porle su una teglia foderata di carta forno. La pasta è molto simile a quella del babà, per cui usare il metodo della mozzatura, spiegato qui e che, per comodità, riporto di nuovo…
Con le mani ben unte di burro, prendere piccoli pezzi di impasto e mozzare l’impasto fra pollice ed indice formando delle palline come potete vedere nella foto. Notare anche l’incordatura dell’impasto e le mani ben unte, casomai ungete ogni tanto.

Oppure procedete come consiglia Paola… “nel caso si avesse difficoltà a formare delle palline utilizzare una tasca senza bocchetta”…
Io ho proceduto col metodo della mozzatura, anche se, sinceramente dopo aver pesato la prima pallina, con le altre sono andata ad occhio… e infatti le ho fatte di tre misure, piccole, medie e grandi! Alla fine, però, la compagna l’ho trovata a tutte 😛
IMPORTANTE: qualunque metodo decidiate di usare, va evitato che si formino delle bolle sulla superficie della pallina, per cui stringete bene durante la mozzatura, portando la “pelle” dell’impasto da sopra a sotto.
Farle lievitare per 1 ora e 1/2 (questi tempi sono calcolati per questo periodo, fa caldo, e sono gli stessi tempi che ha usato Tina in Agosto… immagino che in inverno, ci vorranno 2 ore circa), quindi cuocerle in forno a 180°C per circa 10/15 minuti (dipende dalla grandezza).
Preparare lo sciroppo ed inzupparvi le palline. Farle leggermente sgocciolare, e, strizzando leggermente, affondare con le dita ogni pallina per dare la forma concava, quindi passarle nello zucchero.
Poi accoppiarle due a due unendo un po’ di crema. Poggiare le due pesche su dei pirottini di carta e decorare con la punta di un baccello di vaniglia (ma anche con della cioccolata tipo mikado) e due foglioline di menta.
ciao sono anna, mi dici cosa intendi per incordatura? e se poi le palline le bagni appena sfornate? ho provato una ricetta della prova del cuoco presa da una rivista ma due sono le cose o non sono brava io o nella ricetta mancava qualcosa, l'impasto era liquidissimo e aggiungendo farina chiaramente poi non sono venute morbide e porose….voglio provar la tua ricetta ma dici che riuscirò a trovar la manitoba loconte?
Le pesche le ho sempre guardate con un certo fascino ma non ho mai provato a farle.
Salvo questa ricetta e mi cimento.
Grazie e complimenti per il tuo blog che è stupefacente!
Anche io le ricordavo da bambino che le compravano i miei in pasticceria. Poi si è perso un po il gusto di queste cose.
Le ho fatte, impastate a mano… e il risultato è stato un successone, per gli occhi e per il palato. le rifarò senz'altro
@vincenzina, va be' tardi… le abbiamo fatte insieme, vero?
se siete voi, un bacio grande 🙂
se no un bacio lo stesso 😉
OMG I so love these!!! YUMYUM!
sono S Q U I S I T E! non c'è altro da dire. una consistenza incredibile. una magia. è l'unica parola che ci viene in mente!
vincenzina e luigi
@Sara, grazie, sono andata a mettermi i credits per conto mio 😉
(speriamo non li cancellino… )
Paoletta, ti hanno rubato la foto su questo link: mezzokilo.it/ricetta/pesche-dolci-dolci-della-tradizione-romagnola
@Laura, mi spiace… 🙁
sono stata parecchi tempo fuori, poi come è andata?
@anonimo (come ti chiami? 😉 ) come sono venute? scusa il ritardo…
un bacio
Ciao Paoletta…ho appena finito di impastare a mano…così come ha illustrato Tinetta…sono esausta!!!!
Sto lasciando riposare…
è da tanto che volevo provare questa ricetta…oggi mi sono fatta coraggio ed eccomi qua.
Andrò a letto tardissimo…ma le voglio pronte per domani…
Ci provo…la notte è lunga e io non ho sonno…
ti farò sapere…
bacibaci
sto provando l'impasto della tarte tropezienne per fare i viennesi tipici di Reggio Calabria, sinceramente mi aspettavo un tuo commento, qualche consiglio.. 🙁 sigh..
ancora io ma forse ho risolto il mistero.. i viennesi assomigliano alle tue TARTE TROPEZIENNE.. a vista sembrano loro.. anche se sono ovali! Provo questa ricetta.. mamma apprezzerà l'impegno 🙂 grazieeeee il tuo sito è meraviglioso!
ciao! Sn ancora io che rompo! Ho scoperto che i viennesi sono dolci del sud (brioches ovali farcite d crema) mentre nel resto del mondo sn biscotti! Ho trovato 2ricette nel web ma sinceramente m fido solo d te! 1) 200 farina, 20 lievito d birra, 1uovo, 50 burro, sale, 3 cucch. zucchero. 2) 250 farina, 250 farina manitoba, 50 zucchero, 10 sale, 13 lievito d birra, 1uovo, 250 latte, 35 burro. Non so che fare, tra 10 giorni arriva mia madre e vorrei prepararle il suo dolce preferito! Grazie
buonissime! sei bravissima! le ho fatte ieri ma giganti come si usano da me! Ma per fare i viennesi che impasto devo fare? La consistenza mi sembra una via di mezzo tra queste e le brioche siciliane.. grazieeeee
@Lucy, potrebbe dipendere dal tipo di alchermes? ho notato per esempio, che quello che ho usato per la zuppa inglese, regalato dal nanni, colorava meno, ma quanto era buonooooo 😉
Ciao Paoletta, sono le più buone che abbia mai mangiato…..però le mie non sono venute rosse come le tue :((((
Grazie, ottime. Lucy
@ylenia, dispiacermi, e perchè?? 🙂
le ho viste, bravissima!
Ciao, ho provato questa ricetta ed è davvero fenomenale.
Ho messo il tuo sito come riferimento al mio post su questa ricetta. Spero che non ti dispiaccia! Hai un blog pieno di cose interessanti!
Ciao Ylenia!
@spocchiosina, grazie 🙂
fammi sapere se le pubblicherai!
Grazie grazie grazie!!!!!! Le ho catte e sono qualcosa di eccezionale, DIVINE!!! Ci vuole un po' x farle
ma ne vale davvero la pena. Consigliatissime!!!