Pasticcini di Riso
Dopo le tartellette di semolino, un’altra ricetta dell’Artusi, una di quelle cose semplici, semplici, ma buone, delicate che sanno di casa. Mi piace l’Artusi, quante delle sue ricette sono nella cucina di oggi, se pure con qualche modifica…

“Con le sue 790 ricette, raccolte dall’autore con paziente passione nel giro dei lunghi anni e innumerevoli viaggi, “l’Artusi” è il libro più famoso e letto sulla cucina italiana, quello da cui tutti i grandi cuochi dell’ultimo secolo hanno tratto ispirazioni e suggerimenti. È un’opera singolare che esalta il piacere del mangiar bene; più che un ricettario è un libro di gusto, ricco di dissertazioni, di spunti linguistici in una prosa limpida che ricorda la cordialità del discorso conviviale.”
Se non lo avete nella vostra libreria, acquistatelo, ma è anche scaricabile sempre qui, è uno di quei testi da leggere se amate la cucina!
Io, questi pasticcini, li ho leggermente modificati, ma giusto per venir incontro ai nostri gusti. La ricetta originale la trovate nel link che ho postato, la riscrivo secondo me.
Fateli, perchè non solo sono deliziosi, ma pure velocissimi, e poi… non sono anche carini a vedersi??
E perchè, no… anche un’idea per la festa della Mamma :))
PASTICCINI DI RISO
Ingredienti:
Riso originario, grammi 150
Zucchero, grammi 70
Burro, grammi 30
La buccia grattuggiata di 1 arancia
Latte, 800 grammi
Uova, n. 2
Rhum, cucchiaiate n. 2
Sale, una presa
Procedimento:
Cuocete moltissimo il riso rimuovendolo spesso col mestolo perché non si attacchi, ci vorrà circa mezz’ora. A due terzi di cottura versate lo zucchero, il burro, il sale e la buccia d’arancia. Quando sarà cotto, dovrà aver assorbito completamente il latte, e freddo aggiungete il rhum, i rossi d’uovo prima e le chiare montate dopo. Prendete gli stampini di carta forno, imburrateli leggermente e spolverizzateli di pangrattato, poi riempiteli e posizionateli o in uno stampo da plumcake da 12 o in 12 pirottini di alluminio usa e getta, altrimenti, solo nel pirottino di carta forno, si spatasciano.
Cuoceteli in forno a 180° per circa mezz’ora. Dovranno essere dorati in superficie. Sono migliori caldi che freddi. Con questa dose ne farete 12.
Spolverizzate con zucchero a velo.
NOTE mie: A casa sono piaciuti molto con questa dose di zucchero, li hanno trovati perfetti! Secondo il mio gusto sono poco dolci, per cui regolatevi secondo il vostro, penso se ne possa aggiungere ancora 20 gr. non di più.
L’Artusi utilizza nella ricetta originale, i canditi, io ho preferito la scorza d’arancia, se però vi piacciono, metteteli pure, secondo me di arancia ci stanno bene!
Questi dolci per me sono fantastici, anche senza liquore (la prima volta non l'ho messo di proposito, la seconda… mi sono scordato!), e anche con la buccia di limone al posto di quella d'arancia (ora che è estate fatico a trovare arance con la buccia non trattata). Però nella ricetta dell'Artusi ci sono 3 uova, e secondo me sono la dose perfetta, perché un albume in più dà molto più volume all'impasto!
Grazie di tutte le ricette fantastiche che condividi con il popolo della rete 🙂
Bell'idea!!! Proverò sicuramente!!
Grazie della dritta Paoletta!!! =)
@Helena, è un dolce delicato, antico, povero di ingredienti e molto lontano da quelli che sono i nostri gusti attuali.
io li ho voluti riproporre come gli originali, più o meno, come da la ricetta l'Artusi, delicata, l'ho detto 🙂
ora nelle pasticcerie ci aggiungono della crema pasticcera e li mettono in un guscio di frolla, provali così!
Ciao!!!
Ho fatto ieri questi pasticcini ma – nonostante io adori i dolci a base di riso – questi proprio mi hanno delusa! Neppure gli altri commensali hanno dimostrato di apprezzarli un gran che (senza offesa per nessuno)! =|
Sono decisamente più belli che buoni! Comunque concordo con Paoletta –> decisamente poco zucchero (io ne ho messo 80 gr)!
Per chi volesse rifarli consiglio – se posso – una dose maggiore di zucchero!
ciaooo =)
caterina :))
ahahaha e mica lo avevo scritto di imburrare un pochino i pirottini, vado a correggere va… mi scordo sempre qualcheccosa :((
@caterina, ciao sei simpaticissima 🙂
penso siano molto simili, anche se in quelli con la frolla, forse c'è un pochinina di crema pasticcera insieme al riso!
la domanda non è stupida per niente, prova ad ungerti le mani con un po' di burro e a passarlo nei pirottini di carta, poi ci spolveri il pangrattato.
mi fai sapere??
un bacio e benvenuta!
Ciao Paoletta. Mi chiamo Caterina, sono nata a Zurigo, Svizzera, ma ho radici senesi della parte di mi'mamma. Il tuo blog è super-ganzissimooooo !!!
Immagino che questi pasticcini di riso siano un po simili a quelli che si trovano anche in pasticceria, ma senza la pasta frolla ? Per me il budino di riso è un ricordo d'infanzia: La mi mamma lo faceva spesso, mettendo la massa di riso in una pirofila unta e cosparsa di pangrattato, piu o meno gli stessi ingredienti, solo con piu liquore (lei usava il madeira o malaga ), e le uova ce le metteva intere. Poi su tutto, un'altra spolveratina di pangrattato.
A proposito di quest'ultimo.. stavo pensando: Se uso la placca per i muffins con le apposite formine di carta (che sono pieghettate "a fisarmonica", scusa ma non so esprimermi meglio), devo prima ungerle ? Perchè sennò, il pangrattato come fa ad aderirci :-). Spero che la mia domanda non sia troppo "stupida"..
Un caro saluto e grazie ancora per questa bella ricetta.
Caterina
@Ste, non mi dire, ho ancora l'incubo dei panettoni, ahahahaha :))
l'alcool, sisi evapora, ma quanto li hai annaffiati, porelli?
vialone, eh? ma non avevo detto originario ;;)
Dì la verità…lo sapevi che avevo delle arance candite avanzate da tristi esperimenti pasquali (maaaaaamma che rabbia 'ste colombe che non ne volevano sapere…non mi ci far pensare x( ) Carini questi dolcetti! forse ho esagerato di rhum (per un astemio ragazzi miei…ma l'alcool nei dolci da forno evapora?) e forse il vialone nano non era cottissimo neanche dopo essersi bevuto 800 di latte, però OK, via in cassaforte (al posto della colomba :)) )
leciorelle, grazie 🙂