Pasta e Ceci
Ancora oggi, ogni volta che preparo questo piatto, sorrido sempre al pensiero di come la mia mamma ebbe questa ricetta.
Lei è una donna molto orgogliosa e mai e poi mai ammetterebbe di non saper fare una cosa, ma la cucina, invece, non è mai stata tra i suoi interessi.
Quel giorno di tanti anni fa’, eravamo in giardino e c’era con noi un’anziana vicina, e mia mamma, che quel giorno voleva preparare pasta e ceci, le disse: “Oggi preparerò a pranzo pasta e ceci!!”
E l’anziana signora rispose “Ah buona, la faccio spesso”. Le andò bene, non perse tempo e le chiese “E lei come la fa?”
E l’anziana signora rispose “Ah buona, la faccio spesso”. Le andò bene, non perse tempo e le chiese “E lei come la fa?”
All’anziana signora non parve vero di poter raccontare orgogliosamente quella che era la sua ricetta e quella che ancora oggi è a casa mia…
La nostra PASTA E CECI
Ingredienti per 6 persone
500 gr di ceci secchi
rosmarino
1 spicchio d’aglio
sale q.b.
Lt. 2 di acqua circa
3 o 4 cucchiai di passata di pomodoro
1/2 cipolla media
olio extravergine
Per i tagliolini all’uovo
3 uova
300 gr di farina 0
Procedimento per la zuppa:
La sera avanti si mettono i ceci a bagno in una ciotola piena d’acqua. Il giorno seguente, si sciacquano bene i ceci, e si mettono a cuocere in 2 Lt. circa di acqua fredda e sale insieme ad uno spicchio d’aglio e un rametto di rosmarino. Si portano a cottura, il tempo varia a secondo del legume. Poi si filtra e si conserva l’acqua di cottura che servirà per la zuppa.
In una pentola capace, meglio se di coccio, si mette ad appassire a fuoco basso la cipolla in 7/8 cucchiai di olio evo e 4 cucchiai d’acqua.
Quando la cipolla sarà appassita, si aggiungono i ceci, del rosmarino sminuzzato e si fa cuocere a fuoco molto basso una decina di minuti circa. Si aggiunge poi la passata, si fa insaporire con poco sale, e si aggiunge man mano l’acqua di cottura dei ceci.
Io ne aggiungo circa 200 ml alla volta e aggiungo l’altra solo quando la precedente inizia a bollire. Si aggiusta di sale, si copre e si lascia sobbollire piano circa 2 ore.
Quando la zuppa è cotta, si prende una parte di ceci a piacere, dipende da quanto si vuole cremosa e si passano al setaccio, poi si rimettono nel brodo e si lascia cuocere ancora cinque minuti.
Si cuociono i tagliolini nel brodo e si serve con un filo d’olio evo e, se piace, un pizzico di pepe.
Procedimento per la pasta:
Si fa una pasta all’uovo con gli ingredienti sopra elencati, si lascia riposare mezz’ora l’impasto avvolto in un tovagliolo.
Si stende con l’imperia alla penultima tacca e si tagliano i tagliolini a mano. Si lasciano poi ad asciugare su una tovaglia coperti da un telo.
Note mie: La pasta si può stendere con la macchinetta, si velocizza di molto il lavoro. Ma è molto importante, invece, che i tagliolini siano tagliati a mano, il risultato sarà molto ma molto diverso se si perdono dieci minuti in più in quest’operazione.
Mio figlio, che in cucina è davvero un talebano, quando per la fretta li ho tagliati con l’imperia, mi ha detto… va be’ stendere la pasta con la macchinetta, ma che se la dovevo usare anche per tagliare la pasta, allora tanto valeva usare quella già pronta!
@paola, grazie ma che bella ricetta, viene tipo una crema alla fine?? mica sarebbe male con due crostini di pane fritti, sai??
senti nessun odore, salvia, nulla??
un abbraccio 🙂
ciao Paoletta,
sono Paola (del ragu',non so se ricordi).Ho provato la tua pasta e ceci ed e' fantastica!!!come il tuo blog che mi piace sempre di piu'.
Ti volevo dare la ricetta di mia zia Gina della minestra di ceci che dalle mie parti (piemonte)si a sempre per i Santi.E' senza pasta o riso e semplicissima ma per me molto buona.
500 gr di ceci e 200 di cannellini da mettere a bagno la sera prima in due ciotole separate con un pugnetto di sale grosso.
il giorno dopo si sciacquano sia ceci che cannellini e si mettono in una pentola alta con un cucchiaio e mezzo di farina.si mescola bene e si copre d'acqua fino a tre dita sopra i ceci.
si aggiunge poi una bella cipolla bianca tagliata sottile.
si mette sul fuoco vivace fino a bollore e poi si abbassa al minimo e si lascia sobbollire per tre ore circa con il cucchiaio di legno ra pentola e coperchio.se non e' sufficientemente densa dopo due ore si toglie il coperchio.
si aggiusta di sale a fine cottura.
grazie di cuore per il tuo splendido lavoro!
paola
@Giovanni ma grazie a te, e benvenuto 🙂
Cara Paoletta, ho provato ieri questa ricetta ed è stato un grande successo, buonissima! complimenti!
Per mancanza di tempo ho usato dei maltagliati comprati, ma la prossima volta …
Ciao Giovanni
Pablo, ti ringrazio di aver lasciato il tuo scritto qui per me è un onore!
Paoletta mi ha dato la possibilità di inserire la sua foto su un mio articolo e per dirle veramente grazie, condivido volentieri con voi l’articolo sulla pasta e ceci
Anche oggi è una bella giornata di pioggia, piove con intensità, con forza, con costanza, sembra che ci sia qualcosa di sporco che vada lavato a fondo, la pioggia porta in un altra dimensione, in un altro tempo, in un tempo non vissuto, ma forse porta semplicemente a stare da soli e a pensare, a lasciare che la vita scorra con lentezza come il ticchettio dolce e costante dell’acqua piovana sui vetri che sembra quasi la sinfonia di un pianoforte. A volte si cerca una pausa dalla fretta con cui gira il mondo, un momento per stare da soli con se stessi, la pioggia è un mantra che ci fa ritrovare, che ci fa fermare e aiuta a vivere meglio, è una boccata di ossigeno per un sub sommerso nel mare del quotidiano che non capisce di essere sottacqua senza respiro.
La pioggia è sempre fonte di pensieri dolci e romantici, con la pioggia viene in mente la poesia o la pittura, ma ci sono dei sapori che si gustano meglio con un determinato clima e con una certa luce, cibi che forse mangiamo una volta l’anno, ma che ricordiamo per tutto l’anno di averli mangiati e ricordiamo anche il momento preciso in cui li abbiamo assaporati: oggi sono tornato a casa dei miei genitori, sono entrato, ho varcato la porta e sono stato avvolto da un atmosfera tipicamente invernale, dall’atmosfera tipica della giornata di pioggia: una luce cupa, che dava calore a tutte le cose di casa, avvolto in questa luce d’ombra c’era un profumo che dava senso e sostanza a tutto l’ambiente domestico, un aroma delicato e persistente entrava nelle narici, erano i ceci, insieme a loro si sentivano altri ortaggi, carote, sedano, pomodoro, tutto in casa profumava di tradizione ed emozione.
I ceci sono degli esseri timidi per forma e natura, callosi al primo impatto, ma hanno un cuore dolce e intenso, sono teneri amanti della pasta all’uovo, con il gusto del grano si completano e sublimano la loro essenza con l’olio delle migliori olive che deve unire e non separare le loro nature. La cucina è un alchimia, la cucina è come l’amore, bisogna dosare tutto nelle giuste proporzioni, due sapori si devono vicendevolmente esaltare, non ne deve esistere uno che domini l’altro, proprio come in una relazione d’amore. Ho sempre pensato che nella cucina i colori siano alla base di tutto, sono loro che guidano l’occhio nel gusto, sono loro che stabiliscono a priori gran parte del nostro giudizio, l’armonia cromatica dispone il palato alla giusta accoglienza. Se scavo nella memoria ricordo che nelle ricette tradizionali c’è un colore forte che domina tutti gli altri, nella ricette più moderne prende invece valore la semantica e la semiotica, i piatti nel loro intero comunicano qualcosa, non danno solo sapori. Ma non tutti i giorni siamo pronti a voler capire, capita che invece si vuole essere coccolati dal ricordo di una tradizione.
La pasta coi ceci è un alimento povero e nutriente, fa venire in mente la cultura contadina e i passati anni sessanta con la cucina delle nostre nonne; ogni cibo umile ha una dignità forte che con la giusta atmosfera (quella invernale in questo caso) e il delicato senso della cucina si esalta e crea piatti di pregio. Nel cuore di ognuno di noi vive un piatto preferito e di solito è qualcosa di semplice, qualcosa che si è assaporato nell’infanzia, le portate semantiche tendiamo a goderle per l’attimo stesso in cui durano, poi difficilmente corrompono le nostre forti tradizioni.
Anni fa un famoso cuoco, proprietario di un ristorante che in Sicilia fa tendenza, mi confidava che nei giorni freddi amava la pasta con le patate, poteva sembrare banale ma il suo animo ricco di ricordi e nostalgia del passato la faceva divenire una tentazione a cui era difficile resistere. La proponeva anche ai clienti del ristorante nel menu del giorno, amava condividere i propri gusti con quelli dei clienti, ed era un vero successo, infatti, gli avventori dopo un’ipocrita disapprovazione si lasciavano tentare e ordinavano in un ristorante ricercato un piatto semplice. La cosa che li sorprendeva è che ritrovavano in quel piatto sapori perduti, per qualche minuto venivano avvolti da un onda di ricordi e si sentivano ancora bambini. Ho mangiato in quel ristorante per parecchi anni, guardando il tempo e la giornata sapevo cosa avrei trovato nel menù, potrei definire quella come una cucina delle stagioni e degli umori, tutti i piatti erano in sintonia con il clima e il tempo. Non serve cucinare bene, serve anche la sensibilità, è quella che conferisce la patente di cuoco e quella ben più importante di persona vera e profonda. Nel cibo c’è gran parte della nostra vita ed è anche la fonte stessa della vita, amo le persone che sanno fare emozionare, si possono creare emozioni anche con la cucina. Non c’è niente di meglio di condividere e gustare un piatto vicino alle persone che apprezzi, è uno scambio di piacere e di vita.
Vivete la vita giorno per giorno e mangiate giorno per giorno, con l’umore e l’atmosfera che vi respira accanto, a volte i programmi e le mete nascondono il lato romantico del vivere quotidiano.
Grazie psycho 🙂
Ottima ricetta, piatto ben riuscito!
Ciao Federica, grazie!!
Eh sì, non c’è cosa più bella che averle fatte insieme a tua figlia, ci credo che erano buone ;))
Ciao Paoletta, volevo farti i complimenti! Ieri ho fatto questa ricetta e devo dire che non avevo mai provato una pasta e ceci così buona!!!
E la cosa più divertente è stata fare le tagliatelle con la mia bimba, che mi ha detto per favore di non comprare più quelle pronte… 😉
Federica(79)
Grazie Stefania!! :)))
ma che delizia questa pasta e ceci!!!
mi piace!!!
ciao
stefania
Ciao Nino, grazie!
Sì, è vero molti mettono pancetta, e ci sta benissimo.
Noi la preferiamo così, che si senta bene il sapore del cecio ;)))
Pasta e ceci, un dei miei
preferiti, brava molto appetitoso,
anche se quando lo prepara ci metto, dei dadini di pancetta o di prosciutto crudo.
Ciao
Nino
grà coi ceci? 😉
Come mai dei legumi mangi solo lenticchie?
Pensa che invece noi ne mangiamo molti, sostituiscono molto bene la carne che noi consumiamo poco 🙂
Ma sai che la provero’? mi hai convinta 🙂 ennesima ricetta….grazieeeeeeeeeeee da te sto imparando un mondo in pratica! :-)))
Con la carota, cipolla e sedano, io faccio la pasta e fagioli.
Comunque grà, secondo me non verrebbe male neppure quella di lenticchie ;))
Paoletta, ma tu lo sai che qui la lenticchia la facciamo con la cipolla e la carota? se siamo un po all’ingrasso anche con la salsiccia sbriciolata….e mai con il riso, sempre con la pasta 😉
secondo me con questa pasta tua verrebbe buonissima 😉
Grà Grà grazieee!!!
La stessa pasta, la puoi fare con le lenticchie, solo dovresti sostituire cipolla e rosmarino con aglio e prezzemolo, e come pasta usare il riso.
Almeno io la faccio così, ed è buonissima :))
Che bello questo racconto! ho immaginato tutto ma davvero tutto: tu, tua mamma, la vicina, il giardino…è cosi poetico ;-))))))
troppo bello Paola…e simpatica anche l’osservazione su tuo figlio, che è un talebano :)))
senti, io i ceci non li mangio perchè non mangio i legumi in genere…ne fave, ne ceci, ne fagioli…. pero’ questo piatto mi fa venire voglia di lenticchia….pensi che posso fare la pasta per la lenticchia cosi?