Il pane cotto SENZA pentola

Sarò impopolare ma io il pane lo cuocio SENZA pentola. Per vari motivi.

E ieri l’ho scritto sui social, forse ho scatenato qualche polemica, ma pazienza. Lo volevo dire da un po’.

Senza pentola.
Senza cestino.
Senza vapore.
Sarà pure senza buconi?
Può darsi.
Onestamente del pane mi interessa il sapore, che abbia una buona alveolatura, grande o piccola non ha importanza.

Quando voglio i buchi grossi faccio la ciabatta.

 

Ognuno cuoce, forma, impasta come preferisce. Quello che a mio parere, e ripeto a mio parere, non va bene, è che sta passando da un po’ di tempo a questa parte, che ”Il Pane” è quello, con quella forma, con quel coniglio, cotto nella pentola. Ringraziando Dio il pane è tanto altro, abbiamo in Italia decine e decine di pani diversi. E’ meraviglioso pensare che gli ingredienti sono solo tre eppure basta cambiare manipolazioni e altro che esce ogni volta qualcosa di diverso.
E invece no, sui social o cuoci in pentola, fai lievitare nel cestino, o fai i buchi, il coniglio ecc. o non hai fatto un bel pane.
Questo non va bene. Solo questo.
Sai quante persone si dannano pur avendo fatto un bel pane, pensando che non sia venuto bene?
Perché, mi chiedo, perché?
Stanotte ho cotto fino alle 2 il pane polemico. E stamani l’ho aperto.
Per me è solo il pane dei senza:
senza polemica
senza conigli
senza vapore
senza pentola
senza cestino.
Il tutto per dire che ”ANCHE SENZA” si può ottenere un buon pane.
La pentola va bene perché è giusto provare, sperimentare. Così come va bene altro, e tanto altro.
Ma la pentola, i buchi enormi e il coniglio non devono diventare un’ossessione.
Ho sentito persone, tante, troppe, chiedermi se per fare il pane devono comprare la pentola.
Ebbene per me è un NO. A parer mio serve ben altro: il controllo delle temperature per es.
Ne ho viste altre non consapevoli di aver fatto un bel pane benché l’alveolatura fosse corretta, ma solo perché non era enorme.
Se poi la pentola serve per sperimentare allora sì, ben venga.
Sono contenta del mio pane… ha un’alveolatura normalissima, niente buchi enormi. E’ venuto pure una specie di coniglio. Grasso e tozzo perché ho infornato un pelo presto.
Ma sono contenta, è buono, buono davvero e questo conta.
La ricetta è sul blog da anni, è un pane comune, semplice, senza ossessioni.
Ho usato 400 gr di Nobilgrano Verde Molino Dallagiovanna e 200 gr di farina ai cereali Molino Orsili e 6 gr di curcuma.
Ho preferito la lievitazione mista per mancanza di tempo, uno dei due l’ho messo in frigo dopo la formatura, per qualche ora. Poi ho proceduto frigo>forno.
La ricetta del pane comune è qui 
Buon pane a tutti!
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