Cara Paoletta ti seguo da un po’ e devo ringraziarti perché ho imparato molte cose da te e dal tuo blog soprattutto in merito ai lievitati.
Grazie a te sono riuscita a fare finalmente delle brioche deliziose e perfino il pane. Mi sono avvicinata ad internet da poco tempo e francamente non so bene come muovermi, non riesco a capire bene come inserire commenti ai tuoi post, quindi ho scelto la via della mail a cui sono più abituata.
Mi presento sono Laura ho 50 anni e vivo a Genova amo molto cucinare (anche se cucinare per una sola persona non da molta soddisfazione) credo di essere una di quelle persone che lo fanno per istinto o meglio che ce l’ hanno nel sangue e forse non avrebbe potuto essere altrimenti visto che le donne della mia famiglia (del ramo piemontese per parte di madre) cucinavano splendidamente.
La prima cosa che ho imparato a fare sono stati i dolci (unico punto debole del matriarcato) prima semplici torte poi meringhe, beignet, bavaresi ecc alla fine ho imparato a fare tutto il resto rubando con gli occhi perché nel matriarcato non si insegna se vuoi impari e se non vuoi devi imparare lo stesso (mentalità contadina). Le mie ricette sono molto semplici alcune derivano dal ramo piemontese della mia famiglia altre da quello genovese alla fine negli anni tutto si è un po mescolato, molto burro è sparito sostituito dall’ olio d’ oliva, altre modifiche sono venute nel tempo e con l’ esperienza, comunque sia mi piace come cucino e soprattutto vedo che piace ai miei amici quindi perché non condividere le mie ricette con altri?
Per questo motivo ho pensato di mandarti questa ricettina.
Polpette della nonna Amabile (così si chiamava la mia nonna genovese)
250 gr di carne macinata
un uovo intero
una manciata di parmigiano
un cucchiaio di pan grattato
maggiorana (fresca o secca)
uno spicchio di aglio
passata di pomodoro
poco burro
poca farina
Tritare lo spicchio d’aglio con la maggiorana (di solito io uso la mezzaluna ma si può fare anche con il mixer).
Amalgamare alla carne il trito, aggiungere l’uovo intero, il parmigiano e il pan grattato e un pizzico di sale, lavorare bene con una forchetta o se si preferisce con le mani.
Fare delle palline non troppo piccole (a me piacciono grossette) rotolarle in poca farina (io metto un velo di farina in un piatto e vi rotolo le polpette) nel frattempo scaldo una noce di burro in un tegame di coccio, lascio che si sciolga poi metto a cuocere le polpette, il fuoco deve essere molto basso altrimenti si bruciano in un lampo, le faccio rosolare leggermente da tutti i lati (muovendole spesso con una forchetta altrimenti si attaccano al fondo) aggiungendo se è il caso un cucchiaio o più di acqua per evitare che brucino.
Quando tutta la superfice delle polpette ha cambiato colore e non si vede più la farina aggiungo abbondante passata di pomodoro (quella che faccio io) e proseguo la cottura controllando sempre che non si attacchino al fondo per 20 – 30 minuti (non so di preciso io di solito vado ad occhio o meglio a naso visto il profumo) a questo punto salo leggermente e rimescolo per distribuire bene il sale e servo anzi mangio..
Per me sono una prelibatezza.
La ricetta originale non prevedeva il pan grattato l’ho aggiunto io per renderle un po’ più morbide come piacevano a mio padre, alcuni mettono la mollica di un panino bagnata nel latte nelle polpette ma a me non piace.