Le Ricette dei Lettori: ciambella povera

Ciao Paola, mi piacerebbe inserire questa ricetta molto semplice ed ormai collaudata. E’ una ciambella ‘povera’ niente a che vedere con brioche sfogliate o dolci lievitati all’Adriano per me irraggiungibili.
Guarda tu se vuoi pubblicarla fra le migliori ricette del 2009… per me lo è da quando ho l’uso della ragione: la preparava la mia mamma, l’ho preparata per mia figlia… me la preparo nei momenti in cui ho bisogno di coccole.
… qualcosa di semplice, adatto alla prima colazione, ad una merenda, per un tea.
E’ una ricetta di casa mia, preparata senza KW o KA o Clatronic, niente a che vedere con le splendide ricette che si leggono e vedono sui vari food blog. Probabilmente è anche inadeguata per questa raccolta.
A me, comunque, ha fatto piacere fartela conoscere. E questo mi basta. Non mi interessa che venga ‘pubblicata’.
Preferirei che la provassi in una mattina di pioggia e accompagnandola con un buon tea, magari bianco.

Ciambella povera
Stampo da ciambella da 24 cm imburrato ed infarinato
farina 500 gr
burro 50 gr
uova 1
sale 1 pizzico
latte q.b.
zucchero 75 gr
1 bustina di lievito no vaniglinato.
Impastare tutti gli ingredienti nell’ordine: farina, uovo, burro fuso, sale, latte e per ultimo il lievito.
La quantità di latte è ad occhio, l’impasto deve avere una consistenza più densa di una crema. Il lievito si aggiunge per ultimo.
Mettere il composto nella tortiera (stampo col buco per una migliore cottura) e a piacere spargere la cima graniglia di zucchero.
Infornare per 40 min circa a forno moderato cioè 160-175° . Dopo la mezzora faccio di solito la prova stecchino.
Questo tipo di ciambella l’ho fatta anche sostituendo il burro con l’olio o anche sostituendo il burro con la CREME CUISINE ed eliminando il latte, ovviamente i entrambi i casi.
Mangiata per merenda è ottima tagliata a fette e spalmata con la marmellata o la cioccolata, o la nutella o similnutella.
Varianti: si può aggiungere dell’uvetta, della frutta secca, delle gocce di cioccolato, si può fare bicolore, tanto non rimane sul piatto.
Con semplicità e senza pretese
Un saluto

Clelia, Padova
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