Le (mini) Tarte Tropézienne
Come si fa a dimenticarsi di una cosa simile? E sì che la Ketty me ne aveva parlato proprio mentre la stava facendo, e dopo aver visto quella mollica – che si capiva benissimo si sarebbe sciolta in bocca – mi ero ripromessa di fare subito questa meravigliosa Tarte Tropézienne, poi (come al solito) me ne sono dimenticata.
Per fortuna qualcuno se n’è ricordato, e l’altro giorno il post è salito, e io ho deciso, l’avrei fatta, anzi che le avrei fatte, formato mignon 🙂

E’ una delle brioche più leggere che abbia mai mangiato, e pure pare impossibile, specie dopo aver letto gli ingredienti, e invece credetemi non solo pare di tener in mano una nuvoletta (pesa più la cucchiaiata di crema che ci va dentro che la mini tarte) ma quella mollica, dall’alveolatura fine e regolare, si scioglie letteralmente in bocca mentre si mangia, e non sembra affatto che ci siano nell’impasto tanto burro e tante uova, anzi…
Ieri sera era pure abbastanza tardi, quasi le 23, ma dopo che per tutto il giorno il pensiero della tarte morbida mi ossessionava, ho deciso, la faccio!
E, con l’inquilino sopra che bussava, mio figlio che gridava mamma voglio dormireeeeeee!! la planetaria andava, andava e incordava un impasto molle che pareva non voler diventare mai gonfio, soffice e soprattutto elastico, dopo un’eternità mi pareva ancora liquido, forse perchè era notte tarda e il rumore era assordante, o forse perché il gancio della mia cialtronics “pesca” male gli impasti con poca farina
Rimane comunque il fatto che il segreto per una perfetta brioche, è questo: un impasto ovviamente equilibrato, altamente idratato e una perfetta incordatura, e, ovviamente, tanta, tanta pazienza, possibilmente al mattino 😉
Alla fine l’ho messo in frigo, dopo mezz’ora di puntata, già profumava così, e stamani ho sfornato una delle migliori paste brioche mai fatte!
Ketty aveva ragione, somigliano a queste, con la differenza che, di sicuro ci vuole meno tempo.
Da preparare il sabato sera, per una colazione da sogno di domenica mattina…
MINI TARTE TROPEZIENNE, da una ricetta di Chef Simon – riveduta e corretta
Ingredienti:
300 g di manitoba (io ho usato la Rieper gialla)5
g di sale
45 g di zucchero semolato
12 g di lievito di birra fresco (in estate 8gr-10gr.)
3 uova
130 g di burro
g di sale
45 g di zucchero semolato
12 g di lievito di birra fresco (in estate 8gr-10gr.)
3 uova
130 g di burro
50 ml di latte tiepido
scorza di 1 arancia grattugiata
Per decorare:
zucchero in granella
zucchero in granella
1 tuorlo e 2 o 3 cucchiai di latte per la spennellatura finale
La ricetta prevede la farcitura con crema Chiboust, qui tradotta. Io ho usato la mia crema pasticcera con panna e uova intere (da fare il giorno prima)
Preparazione:
Preparare un poolish sciogliendo il lievito nel latte appena tiepido e mescolando 50 gr di farina. Coprire con pellicola e lasciar fermentare 45 minuti/1 ora o fino a quando presenta le prime fossette.
Rovesciare il pooolish nella planetaria e impastare insieme ad un cucchiaio di farina, inserire poi 1 uovo, 1/3 dello zucchero e tanta farina per legare.
Continuare nello stesso modo inserendo 1 uovo, la seconda parte dello zucchero e farina. Con l’ultimo zucchero inserire il sale, lasciando 1 cucchiaio di farina per lo spolvero finale.
Aggiungere il burro morbido poco alla volta, insieme alla scorza d’arancia.
Incordare bene. Ci vorranno almeno 20/25 minuti perché l’impasto diventi elastico e si stacchi in un solo pezzo.
A questo punto porre l’impasto in una ciotola, coprire con pellicola, attendere 30 minuti e mettere in frigo, a circa 6°/7° da 4h fino a 12h.
Tirare fuori, lasciar a temperatura ambiente circa 1 ora poi fare una piega del tipo 1. Coprire.
Attendere 20 minuti, spezzare in 10 pezzi da 65 gr circa l’uno e formare delle palline.
Schiacciarle leggermente sulla parte superiore (le mie poi si sono bombate in cottura) e porle su una placca coperta da carta forno. Coprire con pellicola.
Far lievitare 1 ora.
Spennellare col tuorlo sbattuto e poco latte, spolverare di zucchero a granella poi infornare per 15/20 minuti a 180°.
Raffreddare su una gratella e tagliare orizzontalmente le tarte, poi farcire con la crema, conservare in frigo o in un posto fresco.
piesse: se non le vorrete farcire tutte, conservatele immediatamente in un sacchetto per alimenti, saranno morbidissime e profumate anche il giorno dopo (appena verificato 😉 )
n.b.: per vedere un video sull’incordatura, se pure riguarda il panettone, andate dallo Ziopiero, dove si capisce benissimo quando un impasto è incordato.
domandina da profana: pensi che potrei impastarli con la macchina del pane?
ciao paoletta, complimenti per il tuo blog da te sto' imparando tante cose,nuove vorrei chiederti quando dici pirga del tipi 1 quale intendi? spero in una tua risposta grazie anticipatamente. p.s quando farete altri corsi a napoli?
@cat, sì da tinuccia! sapri, maratea … :))
Ahahah hai letto nel topic, eh?
Comunque questa brioche è buona in tutti i modi: con e senza aromi, con e senza crema, la trovo davvero versatile! E per il frigo hai perfettamente ragione, infatti il giorno più nero è stato quello di ferragosto, quando si faceva apri e chiudi.
Grazie per tutto :**
Ma almeno un po' di ferie te le sei fatte?
Cat
dimenticavo…
la temperatura del frigo non scendeva perché fuori è molto caldo, fa fatica, basta aprirlo una volta che subito la perde e si alza.
@Cat, ho corretto, grazie per avermelo fatto notare 🙂
cmq poco male, saranno state ancora più francesi senza aromi 😉
e le tue mi paiono bellissime.
però, se puoi, riprovale con l'arancia, e magari anche un po' di vaniglia, senza granella, né mandorle… che forse assomigliano ancora di più alle brioche siciliane. 😉
Finalmente ce l'ho fatta: img683.imageshack.us/img683/7342/tropezienne.jpg
Ho dovuto aspettare due giorni: tenevo il termometro perennemente in frigo e non c'era verso di farlo scendere sotto gli 8 gradi, nonostante lo avessi regolato al massimo!
Una meraviglia, la sofficità di una nuvola!
Ho impastato ieri sera e non ho avuto problemi ad incordare, però, viste le temperature, il burro l'ho aggiunto non proprio morbido, perché avevo paura che si squagliasse a contatto con l'impasto e poi ho decorato con scaglie di mandorle perché lo zucchero in granella non mi piace.
Ho combinato anche una cavolata: mi sono dimenticata di aggiungere la scorza d'arancia e mi sono accorta che c'è negli ingredienti, ma nel procedimento non compare. Poco male, sono comunque buonissime, e poi tanto le rifaccio di sicuro!
Grazie mille, un bacio!
Cat
Grazie per avermi risposto subito, sei un tesoro. Domani ti faccio sapere. Un abbraccio a te e buon ferragosto!
Cat
@Cat, bella va benissimo! purchè ti assicuri che il frigo non sia oltre i 5° max 6°.
poi al mattino tieni fuori il tempo che l'impasto riprenda una temperatura ambiente, dovrebbe bastare anche meno di un'oretta con 'sto caldo, vedi tu 🙂
un abbraccio
piesse: pazza?? be' se sei pazza tu… 😉
Paoletta, non mi prendere per pazza se ho il coraggio di accendere il forno con questo caldo, ma è troppa la voglia di farle. Ho letto che tu hai impastato la sera molto tardi, ma se volessi impastare il pomeriggio, posso lasciarle lievitare lo stesso in frigo tutta la notte? Quanto tempo può stare in frigo l'impasto, senza rovinarsi? Grazie!
Cat
@marina, grazie a te 🙂
come è andata la fugassa??
Cara Paoletta, scusa se ti rispondo in ritardo. Comunque si ti seguo da tanto, perchè sei brava e soprattutto simpatica. Ho letto l'intenzione di mettere su qualche corso di cucina insieme al Maestro e spero di potervi partecipare in caso li organizziate (sempre se li fate a Napoli. Intanto metterò da parte quest'anno la preparazione della mia pastiera e proverò la tua fugassa veneta (anche se non sono riuscita a trovare il tuo ruoto colossale) ed una colomba con la biga che ho letto sul blog di marble. Ho infatti una bimba allergiaca alla mandorle percui devo provvedere da sola alle colombe. Grazie di tutto. marina
@marianna, allora sono carini.
non riuscivi a stendere perchè l'impasto ha lievitato e non deve. tieni la temperatura del frigo non oltre 6°.
ecco…ho caricato su imageshek…
quelli cotti da me sn con lo zucch,quelli dal moroso senza…allora???
e secondo te perchè non riuscivo a stendere???
img532.imageshack.us/gal.php?g=sdc13315.jpg
@marianna, lo so come si fa 😉
è che, se non erro, le foto stanno su un server sicuro, infatti https questo è! o quantomeno il server dove risiede il tuo account, e dove immagino si entri con la pw!
come non le vedi?devi prendere il link e metterlo nella barra dove di scrivono i siti…fammi sapere…cmq allora per cosa credi che piu di tanto non riuscivo a stendere?grazie ancora
@Marianna, i croissant vanno stesi usando un velo di farina nel piano, ma non credo sia per quello che non si sono stesi.
non è una preparazione facilissima… le foto non le vedo, mi spiace!
per i link grazie, sono utilissimi 🙂
@Camelia, pensavo ti riferissi alla cottura. la lievitazione delle palline, sì, dura 1 ora.
se si sono spatasciate durante la lievitazione, o hanno lievitato troppo (e infatti quelle infornate prima hanno mantenuto??), o l'impasto non era incordato bene.
riguardo a questo deve essere molto bene impastato prima del burro, e deve essere bene incordato dopo.
d'altra parte co i ganci del frullino non è facile, sei stata anche troppo brava 🙂
puoi lasciar lievitare l'impasto fuori, uno tipo questo ci mette circa 1,45 mnt. o 2 ore, dipende dalle temperature.
passando l'impasto in frigo questo risulta qualitativamente migliore e avrà maggiore conservabilità, infatti se vengono bene sono sofficissime pure il giorno dopo.
per la foto e la ricetta, certamente, avvisami casomai che vengo a vedere ;))
Grazie Paoletta! Allora, le fruste, non fruste, ecco, forse e' piu' corretto ganci da impasto, non per montare le uova e zucchero. Hai ragione, non avevi detto 45min, ma 1h: mi riferisco a quanto vanno lasciate lievitare le palline. La cottura, 20 minuti, sono venute perfettamente dorate. Comunque, in forno non si sono schiacciate, e' prima di infornarle che si erano "allargate", mentre nel forno si erano inalzate. La seconda teglia l'ho lasciataa riposare meno prima di infornare e così sono rimaste piu' regolari (e piccole). Devo dire che non sono venute per niente male… magari la prossima volta che le provo staro' piu' attenta all'incordatura. E' che avevi nominato l'incordatura solo dopo aver aggiunto il burro … e io l'ho presa alla lettera! 😀
E visto che sono qui, ti faccio un'altra domandina: ma quanto e' importante lasciare l'impasto in frigo tutta la notte ? (a 6-7 gradi… ho misurato anch'io la temperatura, visti i commenti di sopra) Se si ha il tempo invece e si inizia di giorno, quanto andrebbe lasciato a temperatura ambiente?
Mia mamma fa anche lei un sacco di dolci lievitati ma lo lascia sempre lievitare a temperatura ambiente, quidni vorrei capire qual è l'effetto del frigo e per cosi' tante ore.
Grazie mille e, a proposito, sto postando la foto della mia "pallina dorata", e la sua storia, faccendo riferimento alla tua ricetta, se per te va bene.
Ciao e grazie ancora,
Camelia
Questo commento è stato eliminato dall’autore.
@marianna, m'è sfuggito :((
ora sono di corsa, rispondo nel pomeriggio!