Lagane e fave, ricetta e racconto a quattro mani!
Un post a quattro mani, Tinuccia racconta lagane e fave:
Potenza, Mercoledì 18 Novembre
Ore 9.00
Colazione con Paoletta, siamo tutte intente a sezionare un cornetto di pasticceria
(eh te pare, mica si mangia se prima non si fa il check-up a ogni cosa, dopo averla fatta a pezzi, ahahahaha!!)
Tinuccia: Paolè, a me non piace mica tanto, eh!?
Paoletta: boh, che te devo di’, sfogliato è sfogliato, ma qualcosa mi sfugge… uhm!
Tinuccia: sì vero, però è pastoso, e non ha profumo…
Paoletta: eccecredo, sfogliano con la margarina, ovvia diamoci ‘na mossa chè ieri ti ho fatto vede’ come fare la pasta sfoglia, oggi facciamo ‘sti cornetti, (col burro, eh??) che Fra li vuole :))
Tinuccia: dai Paolè, tu domani parti, io altrettanto, sarà una giornata pesante per entrambe, oggi teniamoci lontane dal forno, sono 2 giorni che pasticciamo, riposiamoci un po’.
… e chi la toglie da vicino al forno a quella 😉
Paolettina: (un po’ titubante)… vabbè, io girello (trad. cazzeggio in rete!)
(io però sfogliare avrei sfogliato, stanca sarai te, prrrrr!! vabbè facciamola contenta, me riposo ma che palle 😉 )
Dopo poco…
Paoletta: senti Tinuccella bella, ma te non mi avevi promesso le lavane??!
Tinuccia: Paola laganeeeeeee!!! (ma che tieni l’artetca – trad. dal lucano – iperattività?) paole’, si quelle si fanno subito subito 😉
(non ho fatto in tempo a dirglielo, ha già preso ciotola, farina e spianatoia)
LE LAGANE
Prendo:
3 chiotte di semola – trad. dal lucano 330gr di farina di semola rimacinata – e 170gr di acqua tiepida.
Dopo una rapida mescolata rovescio tutto sul ripiano e inizio ad impastare vigorosamente.
Paolè, non ti stancare, impasto io e dopo la mezz’ora canonica di riposo coperto a campana, lo stendo (mah!) poi tu arrotoli la sfoglia e ne tagli delle strisce da minimo 2 cm di larghezza. Preferisco stendere io la sfoglia, la lagana oltre ad essere larga deve essere anche un po’ spessa, così mi fermo al punto giusto.
Sì, capa!
Paoletta nel frattempo attenta, attenta, carpiva ogni movimento così come aveva fatto coi rascatieddi di miskiglio due giorni prima! Poi è finita che lei ha preso la sua digi e io ho fatto anche i nidi!
( … e per forza tinu’, come stendi a mattarello te, nessuno!)
La sera prima però, ne avevamo parlato, e avevo messo a bagno le fave secche, con l’intento di farle mangiare pasta e fave di mia suocera, ricetta pugliese.
Paoletta: tinu’, ok, mo ‘ste lagane le abbiamo fatte, poi??
PASTA E FAVE, ricetta pugliese di Tina
Paolè è facilissimo, dopo aver messo a bagno la notte precedente le fave secche, per 3 persone calcola circa 400gr circa di fave, le metti in una pentola e aggiungi acqua fino a coprirle con due dita d’acqua, poi accendi il fornello a temperatura media.
Quando le fave cominciano a spappolarsi, aggiungi tre giri d’olio extra vergine di oliva, un bel pizzico di sale poi col mixer riduci tutto in crema.
Mentre in una pentola d’acqua cuoci la pasta, in una padella a parte, sfriggi le cipolle in abbondante olio extra vergine di oliva. Io, una volta dorate le tolgo perché non le digerisco, mia suocera invece porta l’olio a temperature altissime, poi ci butta le cipolle che in un attimo si dorano, veramente lei le fa quasi bruciate, però il tutto diventa più saporito.
Infine scoli la pasta, la versi nella purea di fave, e ci fai cadere l’olio caldissimo con le cipolle, sentirai un delizioso friccicorio, dai una bella rimescolata in pentola e pasta e fave è pronta!
Ricordati che, se prepari il pure di fave tempo prima, raffreddandosi si compatterà. Niente paura, basta aggiungerci un po’ di acqua di cottura della pasta e tornerà come prima acquistando la sua consistenza originaria. Ma non esagerare con l’acqua, pasta e fave deve essere cremosa, non e la fare liquida!
Tinu‘, io ci provo ma chi la stende la pasta a mattarello? io?? uhmmm :))
@micia, tina è arrivata quando non ci speravo nemmeno più 😉
Che invidiaaaaaaaaaa!
Invidio a Tinuccia la sua Paoletta e a Paoletta la sua Tinuccia!
Ma due amiche come voi dove si trovano?
Io ho provato al Super, ma dice che le hanno esaurite!
Vabbè…. mi limiterò a guardare e ammirare!
Sob sob
nasinasi golosissimi
@millaaaaaaaaaaa, ma nooooo!!
lo facciamo per scoprire dosi, procedimenti e ingredienti 😉
Paoletta ad invitarti a pranzo c'è da tremare…., guardi, sezioni…,assaggi( ok questo è normale)…aiutoooo, uno si sente sotto esame!!
Cmq questa pasta bella rustica è meravigliosa, complimenti ad entrambe 🙂
@konstantina, se ti piacciono le fave prova !
@lory, smacckkk :))
@kat, veramente, quando iniziamo a sezionare mica siamo normali, una volta in una pasticceria qui da me, abbiamo sezionato così tanto un pezzo di torta per capire cosa c'era, che alla fine era immangiabile, ahahhahah!!
@ornè, allora aveva ragione fra, il marito di tinuccia, bruciata ha da esse !! 😉
@gaia, ehmm, mi sa che non vanno bene, prova questa che è spettacolare, ma con la cipolla sbruciacchiata, però 😉
@Rosa, in teoria la pasta non avrà la stessa rugosità che stesa a mano col mattarello, ma anche io faccio fatica e uso l'imperia 🙂
@Eleonora, che foto??
@Tinu', grazie delle info :))
@Lady, ma quale offesaaaaaaaaaaaaaaaaaaa :))
ma scherzi?? io adoro che si parli di tradizione, anzi, mi farebbe piacere se tu intervenissi quando vuoi, la cucina lucana è troppo buona e troppo poco conosciuta, purtroppo :((
un abbraccio, quando torno giù ti si chiama se ti fa piacere 🙂
a TUTTI, grazie e un bacio grande!!
Ciao sono Edoardo, complimenti per il blog, mi piacerebbe uno scambio link con te. Fammi sapere (magari con un commento sul blog), a presto
Galli-Gentili Official Blog
Ed hai perfettamente ragioni sulle tradizioni diverse da famiglia a famiglia… comunque ripeto le tue lagane sono un piattino davvero interessante!!
Non avevo assolutamente dubbi che tu lo sapessi…era un'informazione in più solo per chi non è di Potenza…non volevo offendere nessuno…scusatemi…
Ladycocca, io so che il classico piatto potentino è "laane e ceci" ricetta onnipresente in ogni ricettario lucano, piatto altrimenti detto…"del brigante" perchè Crocco ne andava pazzo; nei miei ricettari lucani, anche quelli più antichi, ho trovato anche "laane e miccul' (cioè, lenticchie), coi fagioli si preferisce utilizzare i cavatelli a due dita, ma come si sa, tutto ciò rimanda anche alla tradizione di ogni famiglia:)
Mi scuso per l'indebito uso della Sua foto sul mio blog. Ho rimosso immediatamente l'immagine dal mio vecchio post e ho segnalato il legittimo proprietario, con un link a questo blog.
Grazie,
Eleonora
Ciao, Paoletta.
Non ho mai fatto la pasta senza uova, ci proverò… Perché non utilizzare la Imperia?
Ho fatto cornetti sfogliati. Dopo un lungo tempo a litigari con i giri, perché mi a parso di burro, ho pensato se buttare via o lasciare più tempo in frigo. Dopo questo tempo e formare il cornetti, sono le più deliziose che io abbia mai assagiato. Quando vado bene tutto, sarà impresionante.
GRAZIEEE!
Questa pasta fatta a mano è spettacolosa !!! Io ho il blocco del mattarello .. mai usato per stendere la pasta .. ma è così piccolo .. non come la "cannella" della nonna di mio marito !!!
eh, si, hai ragione..
e' che lo volevo camuffare con i ciuffetti del finocchio del super..
ho detto un'eresia, eh??!?
😉
siete fantastiche!!!
quanto siete divertenti oltre che uniche!!!
bello e sicuramente anche buonissimo questo piatto! anche se impossibile da rifare…almeno per me…io la pasta la tiro solo con la mia nonna papera…
Mi piace tutto di questo post, dalle discussioni in dialetto, alla ricetta di Tina, al piatto che hai usato per la foto:)
Ma lo sai che proprio ieri ho pubblicato una ricetta con le fave? Però la tu ami sembra molto molto più buona! 🙂