La Panzanella

*Nel Cinquecento ci fu addirittura chi ne cantò le lodi:
 

 

“Chi vuol trapassar sopra le stelle
en’tinga il pane e mangi a tirapelle
un’insalata di cipolla trita
colla porcellanetta e citriuoli
vince ogni altro piacer di questa vita
considerate un po’ s’aggiungessi
bassilico e ruchetta” .

 

Queste sono parole del pittore Agnolo Bronzino, che fece la sua fortuna alla corte de’ Medici in un ambiente nel quale la messa in scena e l’etichetta erano elementi fondamentali del vivere di società.
Costui parlando della panzanella non menziona i pomodori , ancora non usati nell’alimentazione dell’epoca, ma elenca la porcellanetta, erba rustica oggi dimenticata.

 

 
La Panzanella a casa mia…
 

 

Si mette in acqua del pane raffermo per circa 5/10 minuti, si strizza bene togliendo la crosta e si lascia asciugare qualche minuto su un telo asciutto.
Nel frattempo si taglia del pomodoro a pezzi, listarelle di cipolla, rondelle di sedano e cetrioli e si mette il tutto in una grossa ciotola insieme al pane.
Si condisce con olio evo, sale, pepe e aceto rosso, e naturalmente basilico.
 
Alcuni aggiungono tonno e uova sode, ma la panzanella è fatta di pochi e poveri ingredienti.
 

 

 

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