Ok, la ricetta è ottima, e con un paio di piccole accortezze vien fuori una delle marmellate che preferisco! La realtà è che sono curiosa di sapere voi le marmellate come le fate, usate pectina industriale sì o no?
Io no! 😉
Capisco che con la pectina si fa prima, ma è pure vero che se la frutta è molto acquosa, i 3 minuti che recita la confezione, (io ci ho provato una volta, l’ultima) non bastano…
Usai 1 kg. di albicocche e mezzo kg di zucchero e dovette cuocere 20 minuti buoni perchè la prova piattino nel freezer mi confermasse che era pronta!
E’ pur vero che senza pectina, ci sarebbero voluti 60/90 minuti per 1 kg di frutta? Può darsi! Rimane il fatto che io quella marmellata non sono mai riuscita a mangiarla, non c’è nulla da fare, ci sento sapore di industriale, di aspro, non saprei, ma so solo, e di questo son sicura, che non mi è piaciuta!
Ma poi, quel che mi chiedo è perchè dovrei fare la marmellata in casa, magari con la frutta buona, biologica, del contadino, dell’albero del vicino, e poi… poi ci dovrei ficcare la pectina? No, mi spiace… tra l’altro, quando ho lavato i vasetti, quando li ho sterilizzati bene, quando ho pulito la frutta, l’ho spezzettata, l’ho messa a macerare… cosa mi stanno a significare 5 minuti invece che 1 ora di cottura?
… che poi, basta metterla a fuoco bassissimo e lei sobbolle da sola che è un piacere, una rimestatina ogni tanto e lei è lì che da brava si cuoce da sola.
Sì, ok, qualcuno dice che se cuoce 3 minuti rimangono le sostanze della frutta e rimane il suo sapore… ah, si? Sarà, ma io ci sento solo quel sapore 🙁
E invece voglio aprire il barattolo in inverno e sentire profumo d’estate 🙂
E allora mi vanno bene il limone spremuto, i torsoli di mela, una mela grattuggiata insieme al resto della frutta, pectina naturale, insomma! O anche il trucchetto di far bollire prima il succo della macerazione, e solo dopo aggiungere la frutta …
E allora mi chiederete, ma se sei così convinta, cosa ce lo chiedi a fare? Così!… sono curiosa di conoscere il vostro pensiero, anche se contrario, tanto io rimango del mio, romantico, antico… ma la penso come Tinuccia quando scrive: “Fare la marmellata è una sorta di “magia”, la magia di racchiudere la natura in un barattolo. Sapere di poter conservare la frutta che il giorno prima stava su di un albero, mi rende felice, e ancor più sapere che ciò che mangio è salutare.”
MARMELLATA DI PESCHE ALL’AMARETTO
Ingredienti:
500 gr di pesche a polpa gialla
500 gr di pesche a polpa bianca
500 gr di zucchero
5 cucchiai di Amaretto di Saronno
5 mandorle spellate e leggemente tostate
La frutta dovra essere matura ma non ammaccata.
Procedimento:
Laviamo bene le pesche, e togliamo solo le parti della buccia un po’ rovinate e ammaccate, il resto lo lasceremo. Facciamole a piccoli pezzi e mettiamole in un contenitore di vetro o per alimenti insieme allo zucchero e in frigo per circa 12 ore.
Passato questo tempo, scoliamo il liquido che si è formato e facciamolo bollire in un tegame largo e basso, in modo da permettere l’evaporazione, fino a che si restringe di circa la metà del volume iniziale. Solo a questo punto aggiungere la frutta.
Abbassiamo al minimo la fiamma e facciamo sobbollire piano fino a che la marmellata è pronta, ci vorrànno da 1 ora ad 1 ora e 1/2 dipende da quanta acqua rilasceranno le pesche.
Nel frattempo, avremo messo un piccolo piattino in freezer, e dopo circa 1 ora di cottura, provare a far cadere una goccia del liquido sul piattino gelato, se scende molto lentamente, allora la marmellata è pronta, anche se nella pentola sembra liquida, non preoccupatevi, poi raffreddandosi, si addensa. Se invece si lascia troppo sul fuoco, avremo del marmo.
Se invece disponiamo di un termometro, la marmellata sarà pronta, quando la temperatura avrà raggiunto i 105°.
Aggiungiamo a questo punto l’amaretto, e, se sono di nostro gradimento, le mandorle tostate e fatte a pezzetti. Facciamo cuocere ancora qualche secondo perchè l’alcool evapori e le mandorle rilascino il loro aroma.
Nel frattempo avremo preso i vasetti precedentemente lavati, sterilizzati circa 30 minuti in acqua bollente che li abbia coperti tutti, lasciati raffreddare in questa stessa acqua, e li metteremo ad asciugare in forno caldo, circa 120° non di più.
Dopodichè versiamo la marmellata bollente nei vasetti belli caldi, avendo cura di non riempirli troppo e capovolgiamo i vasi su una coperta e li copriamo con un’altra coperta. Al mattino li capovigiamo e, se tutto è andato bene, il tappo avrà fatto il sottovuoto!
Se per qualche strano motivo il sottovuoto non si sarà formato, nessuna preoccupazione, basta sterilizzare di nuovo i vasetti, far bollire qualche minuto la marmellata e invasare come sopra!
A break like a breath, necessary!
See you soon !
voyance par mail
Buonasera…
Sono gionna che è stata molti fregata io hanno perso speranza poiché che vuole un prestito di 23.000€, ma io hanno inteso parlato della Sig.ra CINZIA Milani. All'inizio ero un po'che diffida ma dopo le diverse procedure rassicurate per noi due io hanno finito per avere il prestito chiesto sul mio conto. Volete prendere contatto con essa se avete bisogno di un prestito presso una persona onesta e serietà ecco la sua mail contattate – rapidamente: milanicinzia62[at]outlook.com
Per un imprevisto ho dovuto lasciare la frutta a macerare in frigo per 48 ore…. Ho commesso un grave errore??
Verissimo! Sono d'accordo con te! Noi che le marmellate le facciamo per mestiere siamo sempre contrari alla pectina: gonfia il prodotto vendendo anche l'acqua come se fosse confettura, viene estratta anche con agenti chimici da bucce e scarti di chissà che tipi di mele o agrumi… Se vuoi provare a fare qualche gelatina particolare prova ad usare l'Agar, è più difficile da reperire e molto più costoso ma è l'addensante più naturale che c'è sul mercato in quanto proviene solo da alghe fatte a pezzi… In Giappone lo usano da millenni e noi lo utilizziamo nelle nostre gelatine di vino e di birra. Gelifica si, ma in maniera naturale lasciando morbido il prodotto e non come un blocco unico… poi è usato anche in farmacia per aiutare, diciamo, l'intestino irritabile!!! 🙂 Per il resto, mi raccomando, utilizzate solo zucchero e succo di limone che il resto non serve!!!!!!!
Verissimo! Sono d'accordo con te! Noi che le marmellate le facciamo per mestiere siamo sempre contrari alla pectina: gonfia il prodotto vendendo anche l'acqua come se fosse confettura, viene estratta anche con agenti chimici da bucce e scarti di chissà che tipi di mele o agrumi… Se vuoi provare a fare qualche gelatina particolare prova ad usare l'Agar, è più difficile da reperire e molto più costoso ma è l'addensante più naturale che c'è sul mercato in quanto proviene solo da alghe fatte a pezzi… In Giappone lo usano da millenni e noi lo utilizziamo nelle nostre gelatine di vino e di birra. Gelifica si, ma in maniera naturale lasciando morbido il prodotto e non come un blocco unico… poi è usato anche in farmacia per aiutare, diciamo, l'intestino irritabile!!! 🙂 Per il resto, mi raccomando, utilizzate solo zucchero e succo di limone che il resto non serve!!!!!!!
paolettaaaaaaaaaa…la sto facendo…è evro che non ho usato nè liquore nè mandorle e la maggior parte sono pesche a pasta bianca ma profumatissime…però se non la frullavo 2 volte col minipimer non sarebbe venuta come la tua e poi è da nemmeno mezz'èora sul fuoco e gia sembra densa…aiuto…però ho usato 350 gr zucchero perchè gia erano dolcissime…please…
So che è un post vecchio, ma ci tenevo a fare un commentino rapido: volevo dirti che in america è un uso abbastanza comune, tra le poche casalinghe che si rifiutano di usare i prodotti prefabbricati delle aziende americane, farsi la pectina in casa. Si estra, in pratica, facendo bollire a lungo le bucce e i torsoli delle mele, fino a che non ottieni una sorta di cosa sciropposa.
La home-made pectin è tra le prossime cose che devo provare assolutamente a fare! 🙂
@cavoli, ma grazie!! questa la provo 🙂
ciao Paoletta, solo una novità: quest'estate ho scoperto per caso che se lascio macerare la frutta con lo zucchero ben oltre le classiche otto ore (nel mio caso 48…) la marmellata è pronta in dieci-quindici minuti pur mantenendo la percentuale di zucchero bassina. I dettagli sono qui: comeuncavoloamerenda.blogspot.com/2009/08/marmellata-di-fichi-dagosto-e-mandorle.html
non so se funziona con tutta la frutta, magari prova con un chilo…
@Stefania, penso che il palato sia una questione di abitudine, più che di ricordi, e credimi, lo dico con tutto il rispetto per chi adopera il fruttapec, ma io ce lo sento… anche se ti credo sulla parola che tu non ce lo senti!
per quanto riguarda il caramelloso, dipende da quanto la fai cuocere, se rispetti i tempi, e cioè aspetti giusto che la temperatura raggiunga i 105°, la marmellata non sarà caramellosa!
vedi un po' se quella nella foto ti pare così e anche scura 🙂
per quanto riguarda lo zucchero, puoi anche non usarne per nulla, mia cognata fa delle splendide marmellate completamente senza, basta poi pastorizzare i barattoli e cioè farli bollire in acqua fredda per circa 20/30 mnt.
dopo aver letto tutti i commenti, devo dire che mi sento un'aliena :-)). Io uso regolarmente il fruttapec per le mie marmellate e, non vorrei sembrare immodesta, ma sono veramente molto buone e mi vengono richieste continuamente da parenti ed amici. Rimango sorpresa, quando leggo di "sapori strani", "consistenze gelatinose" ecc. imputate all'uso della pectina. Forse, saro' particolarmente fortunata, ma io , nelle mie marmellate non noto niente di tutto questo. Ricordo , le marmellate che facevano mia madre e le sue amiche con i vecchi metodi da voi decantati, e mi vengono in mente, barattoli di sostanze scure, caramellose che non avevano piu' niente del sapore originale della frutta. Non uso il fruttapec per comodita' di tempo, ma lo uso perche' lascia unalterati i valori nutritivi della frutta, il colore e , cosa molto importante , mi permette di utilizzare quatita' minime di zucchero. Penso anche io, come qualcuno , non ricordo chi, ha scritto che forse, si tratta piu' di una convizione psicologica che altro.
un saluto
stefania
@€llY , sorry, nell'ambaradan non ti avevo risposto 🙂
proverò i metodi della ferber alla prossima marmellata, anche io la lascio appena liquida e mi piace lo stesso, ma col suo metodo cuoce poco e rapprende bene, da fare!
un abbraccio 🙂
@Simona, sarò sincera, ho buttato 3 dei 4 vasetti, averlo saputo li avrei mandati a te, anche se aveva un sapore così aspro che non credo ti avrebbe giovato 😉
p.s. sei capace di argomentare senza offendere ogni due parole? no, perchè, simo' famo a capisse, come se dice a Roma, alla prossima offesa ti cancello 🙂