Dal quaderno di nonna Maria: Parigini con la mandorla
Mia nonna non cucinava moltissimo, ma abbastanza bene, anzi, devo dire che quelle poche cose le faceva in modo eccellente, e così mia mamma… ancora oggi in casa si fanno le ricette di mia nonna, il suo patrimonio culinario andava tra la cucina siciliana, suo paese di origine, e quella umbra, però nessuna di loro ha mai avuto in casa un quadernetto come questo.
Un quaderno prezioso, di quelli che raccontano non solo della ricetta, ma del modo di essere di una persona, e nonna Maria, credo fosse veramente una donna straordinaria, una donna di poche parole, dal piglio deciso, o perlomeno me la immagino così 🙂
Qualche tempo fa chiacchierando su msn con marjlet, lei ad un certo punto mi parla di una ricetta, sincera? non ricordo nemmeno quale, ma ricordo benissimo l’emozione che provai quando mi fece vedere dove l’aveva trovata. La lascio lì che mi trillava, che mi scriveva paolè ma ci sei?? No che non c’ero, ero completamente persa a guardare quel quaderno, quelle pagine ingiallite, quella grafia antica, bellissima, il racconto di una vita… non appena riprendo fiato e forza di scrivere, dico a marilet, io chiamo questa associazione!
Tempo qualche minuto stavo parlando con il maestro Raimondo Catania, una persona così, che decide di mettere a disposizione di tutti una cosa così bella, cara e preziosa, doveva essere ringraziata. Ho scoperto poi, parlando con lui, che nonna Maria era la mamma della moglie, in seguito così gentile da darmi anche delucidazioni sulla ricetta che avevo deciso di provare, e di condividere con tutti voi.
Tutto questo, dopo aver chiesto al maestro Raimondo, il permesso di pubblicare queste pagine, che credo tutti debbano vedere, perchè il ricordo di una cucina antica, se pure si sceglie l’innovazione, la sperimentazione, non scompaia mai!
E’ incredibile scoprire anche termini che neppure navigando in rete si trovano più, credo molto antichi, come per esempio la spumiglia… qualcuno conosce con questo nome i classici biscotti albumi e mandorle siciliani?
L’associazione, così come potete vedere navigando sulle pagine del sito, si chiama Aulos, risiede a Catania e, grazie al maestro Raimondo che ne è il fondatore, si occupa di ricerche sulle tradizioni popolari, musica, linguistica, ricette antiche e foto della vecchia Catania, da fine ‘800 e inizio ‘900
Forse qualcuno, di voi conosceva già questo sito, il meraviglioso lavoro che sta svolgendo l’associazione, be’ io, come credo molti altri ancora, no! E vi consiglio di spendere qualche minuto del vostro tempo a leggere, o ad ascoltare!
Ecco dunque i miei parigini con la mandorla che pubblico insieme a Marjlet che invece ha scelto di fare i biscotti al latte e a Tinuccia, ovviamente coinvolta, che ha provato la marmellata di cotogne.
Grazie Nonna Maria, e grazie a Marjlet 🙂
PARIGINI CON LA MANDORLA dal quaderno nonna Maria
Ingredienti:
1 kg. di farina 00
300 gr di mandorle pelate
500 gr di zucchero
250 gr di sugna
6 uova
2 bustine di lievito chimico
2 di vanillina (io non l’ho messa)
la buccia grattata di 2 limoni
Procedimento:
Tostate un poco le mandorle in forno a circa 150° e macinarle fini usando il mixer con le lame e dopo averle passate 10 minuti in freezer.
Fare la fontana con la farina precedentemente setacciata col lievito e impastare tutti gli ingredienti. L’impasto è molto consistente (può dipendere dal tipo di farina) e ho usato uova medie, mi sono aiutata con 1 o 2 cucchiai di acqua.
Staccate dei piccoli pezzi di pasta e fate dei salsicciotti di circa 2/3 cm. di diametro, farne dei piccoli pezzi e arrotolarli per formare dei cordoncini.
Ecco, questa operazione che parrebbe molto semplice, si è invece rivelata non tale, l’impasto tende a sgretolarsi per cui ogni tanto mi bagnavo leggermente le mani e, molto importante, bisogna fare i cordoncini arrotolando e spingendo con il palmo della mano alla base delle dita, e non con le dita.
Ma si potrebbe anche provare a rendere l’impasto leggermente più maneggevole, io ho voluto aggiungere solo 2 cucchiai di acqua, ma forse basterebbe anche usare una 00 che assorbe meno, o uova belle grandi.
Dopodichè formare delle S e mettere i biscotti su delle placche da forno coperte di carta forno. A me ne sono venute tre e ho fatto metà dose, credo che nonna Maria avesse tanti nipoti 🙂
Infornate a 170° fino a che saranno appena dorati, non chiedetemi quanto, ogni forno è una storia a se 😉
Un’ultima cosa, ci tengo moltissimo, qualora decideste di pubblicare qualcuna delle ricette del quaderno, vi faccio una preghiera, per favore, pubblicatela scrivendo nel titolo della ricetta: “dal quaderno di nonna Maria”…
grazie 🙂
Paoletta, grazie mille per aver pubblicato questa deliziosa ricetta ( mi ricorda la mia di nonna che si chiamava anche Maria). Davvero buonissimi questi parigini, grazie ancora per la ricetta che è piaciuta davvero tanto ai miei cari ��
Paoletta mi piace moltissimo il tuo modo di presentare,trasmetti la tua passione per tutto quello che fai,sei una persona bella dentro,si vede da come scrivi,non commento quasi mai,però passo tutti i giorni,per vedere le meraviglieche sforna quel meravigliso gruppo grazie Paolè di tutt quello che imparo da voi,grazie ancora Mimma Milioti
@izn, benissimo certo :))
un abbraccio
Cioa Paoletta, volevo provare a rifare questi meravigliosi biscotti; per via della struttura del mio blog, per te andrebbe bene se li chiamassi "i parigini di nonna maria" invece che "dal quaderno di nonna maria: i parigini"? Naturalmente con tutti i link del caso 🙂
@agnes, visti, ti sono venuti uno spettacolo 🙂
fatti e postati!!
un po' rivisitati ma il risultato è stupendo… grazie!! se ti va di sbirciare eccoli qui!! provaciancoratata.blogspot.com/2009/10/dal-quaderno-di-nonna-maria-parigini.html
baciii
@Milla, poi li pubblichi, vero, i crogetti di Gigio??? :))
Che bello Paoletta, quella grafia mi ha ricordato tanto quella di mia nonna, mi piace tenere le ricette con la grafia originale di che me le ha data, ne ho due in particolare che mi stanno a cuore, perchè la scittura delle persone anziane ha qualcosa di speciale, che oggi forse non c'è più. ricordo che quando Gigio mi porto la sua ricetta dei crogetti si scuso mille volte per quella scrittura che a me sembrò bellissima, con quei riccioli e quelle maiuscole quasi ricamate, quelle parole cominciate e poi cancellate per paura che non fossero corrette, adesso lui non c'è più, ma ogni volta che vedo quel foglietto mi torna in mente.
Grazie per aver condiviso con noi questo magnifico ricettario! a presto
@micia, eccerto, se sapessi che piero organizza senza di me, me lo magno vivo ahahahahah :))
vediamo di far qualcosa!! pieroooooooooooooooooooo!!
@lacquadorosa, messo tra i miei preferiti, mi piace come scrivi, quello che scrivi e le tue ricette che sanno di casa e di semplicità :))
Paola, grazie. Detto da te è davvero un gran complimento!!!!!
Bellissima Paoletta.
Si che sto a Roma… ma non so come contattare Piero!
E poi credo lui voglia anche te!
una lezione di impasto lievito ecc mi ci vorrebbe proprio!
non si può fare tutto a naso!
a proposito… nasinasi
@nico, vero anche mia suocera raccontava tutto 🙂
@lacquadorosa, l'ho visto, e hai un blog bellissimo 🙂
@micia per la lezione, parla con piero, tu stia a roma?
@flavia, grazie 🙂
@ilgattogoloso, ecco, quella dei tegami è un'altra delle tante cose che vorrei avere, secondo me lo stesso piatto preparato in due tegami diversi, quella della nonna e il mio, non viene uguale :))
a TUTTI, grazie e un bacio 🙂