Caserecce alla crema di basilico, noci e ricotta
Una cosa che non ho mai capito, vabbè non sono genovese 😉 è perchè il pesto non mi viene cremoso, ma neppure ho capito quanto debba venire cremoso! Essì, qualcuno dirà, vai a Genova e provalo! E soddisferei la seconda curiosità, ma rimarrebbe la prima!
Di sicuro sbaglio qualcosa, e di sicuro non mi sono mai applicata abbastanza, anzi, se avete consigli, segreti li accetto ben volentieri! Il mortaio ce l’ho, il basilico sta nel vaso fuori, uhmm ma sarà quello giusto?
In ogni caso, sono convinta che le ricette vengano bene se si fanno nel posto dove sono nate, per cui nel caso del pesto, quel basilico, quel tipo d’olio… ragion per cui, posso solo rassegnarmi se non mi verrà mai comediocomanda, e mi accontenterò se posso anche solo migliorare, certo impossibile chiamarlo pesto genovese, specie se non si hanno gli ingredienti giusti.
E’ questa una delle ragioni per cui a volte si personalizza una ricetta, se si ha la certezza che a quel modo non potrà mai venire, meglio metterci un po’ di noi.
Come nel caso, per esempio, del mitico ragù di nonna Ines. Per anni ho cercato di farlo uguale a lei, senza successo, fino a che mi sono detta, ne faccio uno che somigli a me, e alla fine a casa, è il mio ragù!
Nel caso del pesto, ho pensato che, visto che di pesto non se ne parla, di sconvolgere completamente la ricetta!
Forse ci avrei messo anche i pinoli, ma si da il caso che in casa avevo un sacco di noci e della ricotta in frigo, chissà se le avrebbe dato la cremosità che cercavo. Posso dire di sì, era cremoso!
Di certo non è pesto e infatti l’ho chiamato crema, perché della crema aveva la consistenza.
CASERECCE ALLA CREMA DI BASILICO, NOCI E RICOTTA
dosi per 6 persone
(tempo di preparazione, quello che ci vuole per cuocere la pasta 😉 )
Ingredienti:
1 manciata di foglie di basilico lavate e asciugate
100 gr. di ricotta di pecora
50 gr di olio extra vergine di oliva delicato
10 noci
2 cucchiai di parmigiano
2 cucchiai di pecorino
480 gr di casarecce
Procedimento:
Mettere tutti gli ingredienti a raffreddare in frigo, comprese le lame del mixer. Tritare le foglie di basilico con le noci a pezzetti, insieme ad un cubetto di ghiaccio. Serve a fare in modo che il basilico non si ossidi e che rimanga bello verde. Non ricordo dove l’ho letto, ma lo dice pure qualcuno qui, sulla seconda parte di questo bellissimo post di Dario Bressanini sul pesto.
Aggiungere un pizzico di sale e, aggiungere l’olio a filo, poi i formaggi. Quando il tutto sarà omogeneo, unire la ricotta che legherà il tutto e continuare a frullare sempre a impulsi, mai di seguito.
Cuocere la pasta ben al dente, condirla con la crema e spolverare con un po’ di cacio ricotta a scaglie, eh lo so… lo metterei dappertutto! 😉
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@Walter, non avevo capito, scusami 🙂
la penso come te … però mi rimane la curiosità di assaggiare quello vero, magari quando andrò in Liguria, di sicuro lo assaggerò, per scoprire chissà, che mi piaceva poi anche il mio 😉
@Annaira, mi pare un'ottima idea!
grazie a te 🙂
Buonissime!
Ho provato proprio oggi, a pranzo, questa ricetta.
Tutti a leccarsi i baffi!
Io ho avevo le casarecce, ed ho utilizzato delle tagliatelle al farro…ottimo abbinamento.
Grazie Arianna
Buona sera Paoletta,quando si scrive una cosa si è convinti che l'interlocutore abbia capito cosa si voleva dire,poi riflettendo ci si accorge che non siamo stati chiari.
Il sapore dei prodotti cambia da zona a zona,bastano anche solo cento metri per avere un sapore e una consistenza diversa di due prodotti eguali.
Abito in campagna e mi diletto a fare l'orto,la stessa lattuga,nata da semi gettate a spaglio non è uguale l'una all'altra.
Quello che volevo dire nella mia osservazione è che noi da bambini iniziamo ad assimilare i gusti e i sapori,l'organismo a imparare ad alimentarsi di quello che la zona offre,il sapore dell'olio o del formaggio del vino,della frutta insomma i prodotti alimentari vengono analizzati dal nostro organismo e il palato può considerare più buono il basilico nato nel mio orto che quello pregiato della liguria.
Ho una ricetta di un ristoratore delle"cinque terre!,una ricetta di fettuccine,pesto e vongole,ti farebbe piacere averla?.
@Cat, e in effetti sono d'accorso con le vicine d'ombrellone… un prodotto acquista sapore o meno, o un diverso sapore, a seconda di dove nasce, dove cresce 🙂
per quanto riguarda la ricetta, sono d'accordo con te, immagino che come per il ragù o i tortellini, ogni famiglia abbia la propria, che, ovviamente è la migliore!
@monica, grazie per la dritta, in realtà non lo congelo mai!
@Giuliana, uhmm caciocavallo, perchè no? da provare 😉
@Pippi, e tu al solito carinissima con me :))
un bacio grandissimo!
@Lucia, grazie a te per averlo detto 🙂
smack!
@laura, grazie per aver espresso il concetto con le tue parole, sempre così appropriate e fammi sapere se affronterai la questione nel tuo blog o in radio, mi farebbe immenso piacere!
@Raimondo, oddio, manco una lavatina leggera?? manco una strusciatina con un panno umido?? vabbè, il mio in effetti sta nel vaso grande fuori la porta che va in giardino, e macchine non ne passano, sepoffà 🙂
@Primavera, grazieeeeee 🙂
smack!
@illuppolo, il mio è un pesto consolatorio ! comunque adesso mi è chiaro che in effetti poi così cremoso non ha da essere 🙂
e quasi, quasi granuloso lo preferisco !
di certo mi è piaciuta tanto questa prova con la ricotta e noci…
un abbraccio
@Vera, grazie a te!
:))
@Waler, grazie per il consiglio sulla ricotta, essì comunque di pecora forever che la preferisco… proverò ad amalgamarla come dici!
per i prodotti, be' non sono molto d'accordo, io credo che il basilico che cresce in Liguria abbia un sapore diverso da quello che si raccoglia in Sicilia.
se così non fosse, significherebbe che l'olio ligure è uguale a quello toscano, e il pecorino sardo uguale a quello romano 😉
piesse: vado ad editare il post 🙂