E’ possibile in sole 60 ore cogliere l’essenza di una città e dei suoi abitanti?? Sentire addosso l’affetto, la generosità, l’ospitalità, ma soprattutto il grande calore che ti avvolge a Palermo?? (pure se pioveva)…
Be’, credo di sì, è facile sentirsi a casa, a proprio agio ovunque tu sia, quando incontri persone della bellezza coinvolgente e dalla sensibilità come quelle di Anita, o della simpatia di Cinzietta.
Quando conosci personaggi come lui, Rocky Basile, il Re della Vuccirìa, (lì dove si abbannìa ancora) che, tra un pani ca’ meusa e l’altro non esita a lasciare tutto lì per mettersi a parlare con te, e ti racconta tutto l’amore per il proprio lavoro, per la tradizione che l’accompagna, dei suoi successi, di cosa rappresenta il panino con la milza a Palermo, riuscendo ad emozionarti.
E anche quando ti lasci la città, il traffico alle spalle ed entri nei mercati storici di Palermo, come Ballarò, dove il tempo sembra essersi fermato, dove immediatamente ti investono profumi e colori forti, e le grida dei venditori ambulanti ti accompagnano, e ti chiamano, orgogliosi che tu li stia fotografando, nessuna remora, anzi!
E, felici di attaccare con te una conversazione, ti mostrano con orgoglio la loro mercanzia, (la più bella di tutte) che tu compri o meno, non ha importanza.
(Ma la Vuccirìa, Ballarò e il pani ca’ meusa, meritano un post a parte…)
Sono onorati di raccontarti di loro, della loro passione, quella stessa passione che accomuna questo popolo meraviglioso, quella che percepisci entrando nella pasticceria più bella e famosa di Palermo, la Pasticceria Cappello, insieme all’altissima professionalità che la contraddistingue.
O anche quando, dopo aver assaggiato una deliziosa setteveli, Giovanni Cappello, riesce, con grande acume, a percepire che, oltre al desiderio di assaggiare le sue meraviglie, tu vorresti andare oltre, e allora ti fa entrare con orgoglio (lo stesso orgoglio per il proprio lavoro che contraddistingue tutti i palermitani) nel suo meraviglioso laboratorio, e ti permette di fotografare tutto quello che vuoi.
E allora non c’è stato scampo per nessuna di quelle mani che lavorano.
Nessun viso gioioso si è sottratto al mio obiettivo…
Ogni pasticcere là dentro è stato felice di mostrarmi quel che stava facendo e di spiegare e raccontare…
… o ancora chiedere con orgoglio vuoi assaggiare?? Spiegando che per quella pasta di mandorle, si adoperavano solo vere scorze di agrumi, no aromi sintetici…
… o che quello che pareva un semifreddo era, invece, una splendida mousse.
Peccato, peccato davvero che il tutto si è risolto nello spazio di pochi minuti, (era tardi, il volo non aspetta… ) ma spero che le poche foto che sono riuscita a fare, trasmettano anche a voi le stesse emozioni che ho percepito io, che il sorriso di quei ragazzi, il sorriso di chi lavora per puro piacere, riesca a dare a voi la stessa gioia che ha dato a me!
Grazie a pieruzzo beddu, che ha organizzato questo we a Palermo a cui hanno partecipato anche Mariella Ciurleo e Antonia!
… e mi ha fatto la sorpresa di farmi trovare lì lei, (per mille blogghe, m’è preso un colpo quando l’ho vista!).
… e mi ha fatto la sorpresa di farmi trovare lì lei, (per mille blogghe, m’è preso un colpo quando l’ho vista!).
Pie’ questa l’hai da copyrizza’ 😉
piesse: se volete schiantà dal ride, qui c’è il reportage di pieruzzo :))